Sono sei i membri dell’esecutivo che, per ora, hanno annunciato le dimissioni dal Governo ucraino: Industrie strategiche, Giustizia, Ambiente, Reintegrazione dei territori, Ministro per l’integrazione europea ed euroatlantica, e, soprattutto, Esteri. Quella di queste ore non è la prima volta che il Presidente ucraino Zelensky annuncia cambiamenti nel proprio esecutivo, ma in questa occasione pare preannunciarsi il più grande rimpasto di Governo dall’inizio della guerra. Oltre ai già citati ministri, infatti, nelle prossime ore dovrebbero arrivare le notifiche di ulteriori dimissioni tanto che come riferisce David Arakhamiya, leader parlamentare del partito di Zelensky, «più del 50% della composizione del Governo subirà cambiamenti». Il rimpasto è stato annunciato circa una settimana fa, ed è stato rilanciato ieri dallo stesso Presidente ucraino: «questo autunno sarà molto importante per l’Ucraina», ha detto Zelensky in un videomessaggio condiviso sul suo canale Telegram, «e le nostre istituzioni di Stato devono venire impostate in modo tale da far raggiungere all’Ucraina i risultati a cui punta». Il forte scossone negli uffici dell’esecutivo ucraino arriva in un momento difficile per Kiev, che proprio ieri avrebbe subito un grave attacco presso la città di Poltava, e che starebbe subendo con forza la pressione delle truppe russe.
I primi membri dell’esecutivo ad annunciare le dimissioni sono stati il Ministro per l’Ambiente Ruslan Strilets, il Ministro per le Industrie strategiche Oleksandr Kamyshin e il Ministro della Giustizia Denys Maliuska; a essi sono seguiti la Vice Prima Ministra per l’Integrazione europea ed euroatlantica dell’Ucraina Olha Stefanishyna e la Vice prima Ministra per la Reintegrazione dei territori occupati ucraini Iryna Vereshchuk, mentre stamattina sono arrivate le dimissioni del Ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Proprio quest’ultimo risultava uno dei più importanti membri del Governo, nonché uno dei volti più noti e attivi nelle comunicazioni ucraine verso l’esterno. In generale, gli uffici che hanno subito cambiamenti sono tutti molto importanti, e lasciano intendere una chiara intenzione a sostituire i vertici del Paese, per «rafforzarlo», dice Zelensky. Come dichiarato da David Arakhamiya sul proprio canale Telegram, nella giornata di oggi – «il giorno dei licenziamenti» – dovrebbero arrivare ulteriori annunci di dimissioni; domani, invece, sarà «il giorno delle nomine». La lista dei nuovi ministri «sarà stabilita durante la riunione del gruppo parlamentare del 4 settembre».
Non è la prima volta nell’anno corrente che il Presidente ucraino annuncia mutamenti nel proprio esecutivo. Nel corso del 2024, Zelensky ha infatti sostituito altri cinque ministri con dei funzionari ad interim; tra i cambi già effettuati e quelli che sono stati annunciati, Zelensky avrà modificato la quasi totalità del Governo. Il rimpasto più importante è stato però effettuato nella sfera militare, quando Zelensky ha rimpiazzato il Capo dell’esercito e numerosi altri ufficiali. Il terremoto governativo di queste ore pare essere scoppiato proprio a causa di questioni militari: l’Ucraina sta continuando la propria incursione nella regione russa di Kursk, dove tuttavia i russi continuano a sostenere di stare respingendo le truppe ucraine; la Russia, inoltre, sta avanzando nel Donetsk, e sembra ormai tenere il Donbass sotto scacco; ieri, infine, secondo le fonti ucraine, sembrerebbe che i russi abbiano scagliato un ingente attacco aereo su Poltava, causando una cinquantina di morti e centinaia di feriti e colpendo infrastrutture civili. La Federazione ha risposto alle accuse dicendo di aver preso di mira un centro di addestramento militare.
[di Dario Lucisano]
E questo sarebbe il paese per cui dobbiamo svenarci per il suo afflato democratico e liberale? Ma perchè i popoli europei non si ribellano alla loro distruzione per il niente?
Quando la barca affonda i topi scappano.
La trasformazione dell’Ucraina in una dittatura è quasi completa! Vai nano pipparolo!!!
Il piccolo nazista fa il rimpasto, ma non le elezioni. Chissà perché?