domenica 17 Novembre 2024

Mentre il mondo guarda all’Iran, Israele ha bombardato altre tre scuole a Gaza

Dopo gli attacchi di ieri, martedì 1 ottobre, le attenzioni di tutto il mondo sono rivolte al confronto tra Israele e Iran: a qualche ora dai bombardamenti, il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato, con toni di non troppo velata minaccia, che Teheran «pagherà le conseguenze» dei propri «errori», mentre la missione iraniana all’ONU ha avvertito lo Stato ebraico che, se dovesse «osare rispondere o commettere ulteriori atti di malevolenza», verrà punito con un attacco ancora più «schiacciante». I Paesi occidentali, neanche a dirlo, hanno fatto fronte comune per dare sostegno a Israele, entrando in competizione per chi è più amico dello Stato ebraico. Nel frattempo, Tel Aviv prosegue indisturbata le proprie aggressioni in Gaza e in Libano, dove ha continuato a prendere di mira abitazioni e infrastrutture civili. Nelle ultime 24 ore, nella Striscia, l’esercito israeliano ha preso di mira tre scuole e lanciato un’incursione a Khan Younis, uccidendo dozzine di persone, mentre in Libano le IDF procedono tanto con l’invasione terrestre, quanto con i bombardamenti, che solo nell’ultima settimana hanno ucciso oltre 1.000 persone.

Tra ieri e oggi, l’esercito israeliano ha annunciato di avere colpito tre diverse scuole che fungevano da rifugio per gli sfollati. I primi due istituti a venire colpiti sono stati la scuola per orfani “al-Amal” e la scuola “Muscat”, dove sono state uccise almeno 9 persone; il terzo attacco è arrivato attorno alle 6.00 di questa mattina, e si è abbattuto sulla “Brig High School”, ma non è ancora noto quante persone siano coinvolte. Tutte le scuole sono situate a Gaza City. L’incursione a Khan Younis, invece, è durata ore, ed è terminata in piena notte. Il capo del dipartimento infermieristico dell’Ospedale Europeo di Gaza, Saleh al-Hams, ha dichiarato che, a partire dalle 3:00 del mattino, l’ospedale di Nasser ha accolto dozzine di defunti e feriti. Per ora, la conta delle vittime è arrivata a 30 persone. In totale, dall’escalation del 7 ottobre, Israele ha ucciso almeno 41.638 persone.

Nella notte non si è fermata neanche la cosiddetta “operazione terrestre limitata” in Libano. Hezbollah ha annunciato per la prima volta dal lancio dell’invasione un tentativo israeliano di penetrare il confine del Paese, che tuttavia sarebbe stato fermato dalle milizie del movimento di resistenza. Secondo quanto comunica Hezbollah, «i combattenti della Resistenza Islamica hanno affrontato una forza di fanteria “israeliana” nemica che ha tentato di infiltrarsi nella città di Odaisseh dalla direzione di Khallet Al-Mahafer, scontrandosi con essa, provocando vittime e costringendola a ritirarsi». Il tentativo di incursione, di preciso, sarebbe stato lanciato dal kibbutz di Misgav Am. Nel frattempo, l’aviazione israeliana ha colpito diversi quartieri della periferia meridionale della capitale libanese, ma non è ancora chiaro se ci siano state vittime. In generale, dall’8 ottobre dell’anno scorso, lo Stato ebraico ha ucciso 1.873 persone in Libano, ferendone altre 9.134.

Gli occhi del mondo, intanto, sono tutti puntati sull’Iran: dopo gli attacchi di ieri – lanciati in risposta alle uccisioni dei leader di Hamas, Ismail Haniye, e di Hezbollah, Hassan Nasrallah – la Premier italiana Giorgia Meloni ha rapidamente convocato un vertice a Palazzo Chigi con i Ministri Crosetto (Difesa) e Tajani (Esteri), Macron ha annunciato di avere «mobilitato le sue risorse militari in Medio Oriente per contrastare la minaccia iraniana», mentre negli USA c’è chi invita a una risposta diretta, Trump cavalca l’onda e fa campagna elettorale, e i due candidati vicepresidente approfittano del dibattito per fare a gara a chi, in caso di vittoria, sosterrebbe di più lo Stato ebraico.

[di Dario Lucisano]

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6 Commenti

  1. Mi chiedo in base a quale ragione il mondo occidentale si schieri così acriticamente con la furia omicida di Israele . Dovrebbero essere gli stati che vogliono evitare la recrudescenza di un cieco antisemitismo a voler fermare il governo di Israele , piuttosto che vietare le manifestazioni per i palestinesi trattati alla stregua di animali fastidiosi . Hamas e Hezbolla cominciano a diventare quasi degli ottimi paraventi per disegni già da tempo studiati. Adesso ricomincia la narrazione di Israele aggredito dall’Iran , ma gli attacchi aerei che Israele ha lanciato in territorio Iraniano o di suoi alleati per la narrazione è ininfluente o solo diritto a difendersi . Anche il solo appoggio con armamenti iraniani ai suoi alleati per Israele e per l’Occidente è inaccettabile , mentre è del tutto giustificato quello americano e occidentale (pure italiano) ad Israele. Intanto a Kiev si inneggia alla grande capacità bellica ed al coraggio di Israele augurando una unione delle due guerre per la sconfitta dei due stati terroristi più pericolosi: Russia ed Iran. E noi continuiamo imperterriti a finanziare questi pazzi scatenati .

    • “Mi chiedo in base a quale ragione ….”
      Temo che la ragione sia molto banale: $$$$$$$$$$$$

      La cosa si spiega sapendo che gli stati che rientrano nel cosiddetto “mondo occidentale” sono comandati non dai loro popoli, bensì indirettamente da poteri forti, legati imprescindibilmente a enormi interessi economici, che gli permettono di avere in mano le infrastrutture mediatiche occidentali, beh oltre a quelle militari, sanitarie, alimentari,…ecc, grazie alle quali soggiogano i popoli stessi.
      Ai poteri economici di cui sopra sono imprescindibilmente legate le lobby sioniste ed il cerchio si chiude.

  2. Vorrei sottolineare un fatto: tutti i media (questo compreso: in questo articolo si riporta “In totale, dall’escalation del 7 ottobre, Israele ha ucciso almeno 41.638 persone.”) continuano ad indicare in più di 40.000 (qui si indicano esattamente 41.638 persone) le vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023 ad oggi. Da questa indicazione si potrebbe erroneamente pensare che i morti siano 41.000 o giù di lì.
    In realtà la situazione è estremamente peggiore poiché i morti, DIRETTI ed INDIRETTI, sulla base di valutazioni comunque prudenti, si veda la lettera comparsa sul Lancet ancora il 10 luglio https://tinyurl.com/realdeathsgaza, sono probabilmente maggiori di 200.000: si avete letto bene “DUECENTOMILA”, circa l’8% 10% della popolazione.
    La lettera del Lancet cui faccio riferimento è tutt’altro che poco attendibile, è redazionale. Come gli “editoriali”, i testi in cui è massimo l’impegno di reputazione di una rivista.
    Mi stupisco che anche questo giornale non sia ancora in grado di recuperare dati importanti e realistici come questi.
    Io ho fatto riferimento al canale telegram del professor Marco Mamome Capria (link al post https://t.me/sci_dem/459 ) che spiega con dovizia di riferimenti questa affermazione: i morti a Gaza provocati dall’invasione Israeliana superano i DUECENTOMILA.

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