giovedì 21 Novembre 2024

Tesla esibisce la sua visione del futuro e il titolo crolla in Borsa

Nel weekend, Tesla ha subito un tracollo di circa il 9% del suo valore in Borsa. Il brusco calo è coinciso paradossalmente con un evento tenuto in pompa magna che avrebbe dovuto ravvivare e risvegliare il successo dell’azienda. Nei fatti, è accaduto l’esatto opposto: gli investitori, in attesa da mesi di novità rilevanti, sono rimasti delusi da ciò che è stato detto e mostrato, con il risultato che molti sono corsi ai ripari e hanno iniziato ad abbandonare la nave. Venerdì 11 ottobre, Tesla ha finalmente illustrato la sua visione del futuro in occasione dell’evento We, Robot tenutosi presso i Warner Bros. Studios californiani: robotaxi di lusso e droidi da compagnia. Le vetture autonome presentate sono state identificate come “Cybercab”, mezzi privi di volante e pedaliera pensati deliberatamente per il servizio al pubblico. Non solo, stando alle parole del dirigente e proprietario Elon Musk, questi veicoli rinunceranno del tutto all’attacco per la ricarica elettrica, facendo piuttosto affidamento esclusivo a pannelli a induzione. Una prospettiva a dir poco futuristica la cui produzione dovrebbe concretizzarsi «prima del 2027» e a cui è stato associato un prezzo di lancio inferiore ai 30.000 dollari.

Immagine del concept del Cybercab.

Su carta, tutto era straordinario: il clima era festoso, i toni entusiasti. I robot di Tesla, gli Optimus, camminavano e danzavano tra il pubblico, mentre le strade erano solcate da macchine e da “Robovan” privi di autista. Tutti i presenti celebravano le novità, soprattutto la notizia che a partire dall’anno prossimo Tesla abbia intenzione di iniziare a integrare la guida autonoma non supervisionata sui veicoli Model 3 e Model Y, a partire dalla California e dal Texas. Tuttavia, gli analisti e gli investitori non si sono lasciati coinvolgere dall’energia del momento, fin troppo consapevoli che Musk sia solito preoccuparsi più delle apparenze che della sostanza.

Il noto imprenditore promette ormai da nove anni l’avvento della guida autonoma e da almeno cinque offre rassicurazioni sul fatto che la sua azienda sia in procinto di lanciare la sua versione dei robotaxi. A suo dire, è sempre una questione di mesi, poi le scadenze si protraggono all’infinito. “Tendo a essere un po’ troppo ottimista nel definire il calendario”, ha ammesso sornionamente Musk. I tecnici e i finanziatori iniziano comprensibilmente a non fidarsi, ancor più che nella settimana precedente all’evento Tesla ha formalmente detto addio a quattro figure dirigenziali. Tra queste Daniel Ho, capo del vehicle programs, passato alla concorrente Waymo. La natura e gli scopi di We, Robot sono stati palesati dal contesto e dalla scenografia adottati dall’azienda: un set cinematografico in cui degli animatronics venivano controllati a distanza da operatori che si fingevano intelligenze artificiali. 

Clip promozionale di Optimus, il robot di Tesla.

Molta apparenza e branding, poca sostanza e nessuna possibilità di fare domande. A pesare grandemente sul riscontro in Borsa sono stati infatti gli enormi non detti. Tesla ha già avviato un confronto coi legislatori per discutere la fase di test dei veicoli autonomi? Qual è l’impatto pratico del rinunciare alla ricarica via cavo e perché usare un sistema tradizionalmente dispendioso e che danneggia le batterie? Quali sono le conseguenze normative derivanti dall’assenza di pedali e volante? Se un Cybercab dovesse essere al centro di un incidente mortale, chi sarà considerato responsabile dello stesso? Nel caso, sarà necessario ritirare e aggiornare tutti i modelli in circolazione? Finora, Tesla si è tutelata da buona parte delle conseguenze legali asserendo che, contrariamente alle sue stesse promesse pubblicitarie, i suoi veicoli non siano veramente a guida autonoma e che gli automobilisti devono comunque mantenere l’attenzione sulla strada, tuttavia l’introduzione di un sistema indipendente andrebbe a stravolgere questa strategia difensiva.

Alcuni investitori sono inoltre rimasti delusi dal fatto che Musk non abbia fornito alcun genere di informazione sullo stato di quelle ipotetiche automobili “economiche” che Tesla menziona da quasi dieci anni e che, secondo le ultime dichiarazioni, dovrebbero entrare in catena di montaggio a partire dal 2025. I Cybercab potrebbero forse incarnare quel fantomatico progetto, tuttavia sono innumerevoli gli analisti che mettono in dubbio che il mezzo possa essere realmente commercializzato al prezzo correntemente dichiarato, il che allontanerebbe definitivamente l’idea di poter distribuire un prodotto adatto anche alle masse.

[di Walter Ferri]

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1 commento

  1. Un conto sono i risvolti economici; un altro i risvolti sugli aspetti sanitari, volutamente sottaciuti dalla gran parte dei media, che insorgono nell’esposizione prolungata ai campi elettro-magnetici dei sistemi biologici. I danni si vedranno, sempre che si voglia aprire gli occhi, fra qualche decennio.

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