venerdì 18 Ottobre 2024

Brescia: carico e scarico di armi in aeroporto, lavoratore sanzionato per averlo denunciato

Negli scorsi giorni, il rappresentante sindacale di USB presso l’aeroporto civile di Montichiari di Brescia, Luigi Borrelli, ha denunciato pubblicamente che si sarebbero verificati vari movimenti di carico e scarico di materiale bellico all’interno dello scalo bresciano. In seguito a queste dichiarazioni, la società GDA Handling ha mosso nei suoi confronti una contestazione disciplinare. In risposta, ieri mattina il sindacato USB Brescia ha tenuto una conferenza in difesa di Borrelli. In occasione dell’incontro, Dario Filippini di USB ha evidenziato che, negli scorsi mesi, la sigla sindacale ha più volte organizzato «iniziative finalizzate a conoscere quali sono i carichi che vengono fatti all’aeroporto, che tutti denunciano essere armi». Già lo scorso giugno i lavoratori addetti al carico e scarico avevano infatti segnalato attività di trasporto merci pericolose, tra cui armi ed esplosivi, «con tutti i conseguenti rischi per i lavoratori e le popolazioni limitrofe» all’interno dell’aeroporto bresciano.

Presso il nodo aeroportuale di Brescia transitano ogni giorno voli postali e cargo di Dhl, Poste Italiane, Amazon e altre linee addette al traffico merci. Ma qualcosa, per molti lavoratori, non torna. «In questi giorni ci hanno detto che ci sarebbero stati due voli che avrebbero trasportato merci pericolose, ma non dicono che tipo di merce. All’ultimo momento, quando carichi, ti rendi poi conto che si tratta di materiali bellici -, aveva dichiarato Borrelli a inizio ottobre a Radio Onda D’Urto -. Te ne accorgi quando lo posizionano in un aerea al di fuori del parcheggio normale. Lì ci si allerta e si capisce che ci saranno armi». «Non sappiamo esattamente da dove arrivano, fanno scali su scali, tecnici o per rifornirsi di carburante, né conosciamo la destinazione finale», aveva aggiunto, affermando che i lavoratori dell’aeroporto non vogliono essere coinvolti in nessuna «guerra per procura». In seguito al provvedimento disciplinare spiccato dalla GD Handling, USB ha innalzato le barricate, esprimendogli solidarietà e promettendo battaglia. «Tutti pensano si tratti di armi: abbiamo chiesto un incontro al prefetto che non ci ha ancora dato e, nel frattempo, l’azienda “nicchia”… per questo siamo autorizzati a pensare che siano armi», ha spiegato il sindacalista di USB Dario Filippini in conferenza stampa. «Intanto l’azienda ci spieghi al più presto cosa sta succedendo, in modo tale che noi possiamo prendere decisioni», ha detto, sostenendo che quanto accaduto a Borrelli è «grave», poiché «ha colpito colui che è chiamato a tutelare i lavoratori dal punto di vista della fatica che della prospettiva lavorativa». Per Filippini, infatti, Borrelli ha «semplicemente fatto il suo lavoro, rispetto a qualcosa che tutti sapevano». Sul punto sono già state depositate negli scorsi mesi due interrogazioni parlamentari, attraverso cui sono state richieste delucidazioni su quanto è accaduto e ancora accade nell’aeroporto.

Denunciando una situazione di alto rischio per la sicurezza dei lavoratori, «con l’utilizzo di carrelli elevatori, scarico di pallet-contenitori di armi dai camion, collocati nei piazzali dell’aeroporto, e successivo carico sugli aeromobili» in un aeroporto civile, USB aveva organizzato un presidio contro la guerra andato in scena lo scorso 4 ottobre davanti allo scalo, che ha visto la partecipazione di altre realtà associative. Il sindacato aveva manifestato anche lo scorso 29 giugno con un altro presidio, cui si era aggiunta l’iniziativa di protesta dell’associazione Donne in Cammino per la Pace di Brescia, che aveva organizzato una marcia di 6 km, poi confluita nella manifestazione di USB.

[di Stefano Baudino]

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