Avrebbero prelevato migliaia di informazioni da banche dati strategiche nazionali per poi rivenderle a chi chiedeva, realizzando centinaia di migliaia di euro di profitti negli ultimi due anni: è quanto emerge dalle indagini realizzate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano con il nucleo investigativo dei Carabinieri di Varese. Tra gli indagati anche ex dipendenti di una società di investigazione, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine, che avrebbero rivenduto anche le informazioni sensibili appartenenti ad esponenti politici. Un’indagine che «consente di iniziare a unire qualche puntino» per «comprendere il funzionamento di un gigantesco mercato delle informazioni riservate», ha commentato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo.