In una lettera aperta al governo di Tel Aviv, 130 soldati israeliani di varie divisioni, tra cui il Corpo corazzato, l'Aeronautica e la Marina, hanno dichiarato che interromperanno il loro servizio militare finché il governo non lavorerà a un cessate il fuoco in vista di un accordo con Hamas per la liberazione dei prigionieri detenuti a Gaza. Nella lettera, i firmatari sostengono che la continuazione delle operazioni militari e dei massacri a Gaza non soltanto ritarda il rilascio degli ostaggi, ma mette anche a rischio le loro vite, aggiungendo che «numerosi ostaggi sono stati uccisi dagli att...
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E’ una buona notizia a metà. I soldatini con il cuore spezzato, con la parte buona rimasta pensano agli ostaggi israeliani e basta. Del genocidio dei Palestinesi, Libanesi e Cisgiordani, gli frega il giusto (niente).
Purtroppo è esattamente come dice lei. Anche a questi soldati interessano giustamente gli ostaggi israeliani , ma nessuna pietà per chi non è della loro etnia. Anche in tutti questi mesi le proteste nelle piazze sono sempre state per la liberazione degli ostaggi ma non per quello che il loro governo fa nei confronti degli infedeli di qualunque paese cisrcostante.
Non rilasciare gli ostaggi continua ad essere l’unica strada vincente…gli ebrei d’Israele non capiscono altro…
ogni tanto qualche barlume di speranza, per fortuna