martedì 24 Dicembre 2024

Medio Oriente, Ucraina, Europa: cosa cambia tra i programmi di Trump e Harris

Dopo una rocambolesca stagione elettorale, caratterizzata da dibattiti, attentati e cambi di candidati, oggi 5 novembre i cittadini statunitensi saranno chiamati alle urne per scegliere il quarantasettesimo Presidente del Paese. I programmi dei principali contendenti, Kamala Harris e Donald Trump, differiscono su molti punti: dall'aborto ai diritti civili, dalle tasse alla spesa pubblica, dall'immigrazione alla sicurezza interna. Eppure, le elezioni statunitensi non si limitano a risolvere le sole questioni interne, ma influenzano anche la vita di molti cittadini nel mondo, tra cui la nostra, ...

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3 Commenti

  1. Grazie per averci guidato in queste possibili differenze , in realtà io continuo a vedere un disegno unico per quanto riguarda l’Europa : asservimento economico già abbondantemente realizzatosi con l’amminsitrazione Biden attraverso la scissione degli accordi energetici ed economici dell’Europa con la Russia che ha messo in ginocchio gran parte delle imprese europee . Anche il favorire le imprese interne è stato effettuato con l’amministrazione Biden ma a scapito sempre delle imprese europee cui sono state fatte offerte molto favorevoli per trasferirsi in America quindi niente di nuovo sotto il sole, direi. Certo Trump è più pericoloso per l’Europa ma la strada è già segnata adesso serve solo un ulteriore giro di chiave per affondarla economicamente e far si che i grandi fondi americani decidano come usufruire del potere acquisito nelle imprese europee per il loro personale guadagno e per il guadagno americano.

  2. Ormai è chiaro chi vincerà. L’ Europa non sarà certamente invasa dalla Russia ( teoria più ridicola che astrusa) e farebbe bene a guardarsi soprattutto dalla Cina, stringendo scambi con i Paesi Africani e con la sopracitata Russia in primis, poi cessando immediatamente, secondo lo spirito europeista di pace, qualsiasi fornitura di armi a Paesi terzi rafforzando invece gli scambi culturali con coloro che ripudiano la guerra come un mezzo della politica e ritornando alla sua funzione originaria di paciere internazionale

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