«Nel cuore delle economie emergenti una vasta generazione di 1,2 miliardi di giovani è pronta a entrare nella forza lavoro. Tuttavia, il panorama delle opportunità non si sta espandendo allo stesso ritmo: si prevede che si produrranno 420 milioni di posti di lavoro». A riferire dello “spettro della disoccupazione” è Ajay Banga, presidente della Banca Mondiale presente all’Università Bocconi per l’inizio dell’anno accademico. Sulle risposte da mettere in campo Banga fa riferimento alla privatizzazione, cardine del sistema neoliberista che la Banca Mondiale contribuisce a perpetuare.