Oltre 260mila cittadini dell’Unione Europea hanno sottoscritto una petizione indirizzata alla Commissione Europea, chiedendo espressamente all’esecutivo UE di dare priorità politica alla riduzione dell’uso dei pesticidi. La petizione, frutto di un movimento crescente a favore della sostenibilità ambientale, è stata sostenuta da numerose organizzazioni ambientaliste e associazioni attive nel settore della protezione dell’ambiente e dell’agricoltura, ma anche da molti esperti di salute pubblica e biologi. Tre gli obiettivi fondamentali al centro dell’istanza: la reintroduzione della riduzione dei pesticidi nella politica dell’UE, il ripristino di obiettivi ambiziosi per sistemi di produzione alimentare sostenibili e la protezione della salute pubblica e dell’ambiente. Si rinvigorisce dunque la lotta al massiccio utilizzo dei pesticidi, aspetto sempre più cruciale per la tutela dell’ecosistema e della salute pubblica, messe a repentaglio da un modello agricolo intensivo reputato, su larga scala, non più sostenibile a lungo termine.
Nello specifico, la petizione è stata promossa dalle piattaforme di attivisti ambientali Ekō e WeMove, con cui ha collaborato con il network Pesticide Action Network Europe. Le organizzazioni e i firmatari della petizione hanno sollecitato la Commissione a garantire che la riduzione dei pesticidi sia ancora centrale nelle strategie legislative europee, evidenziando come l’organismo UE abbia eluso il tema nelle sue recenti comunicazioni e nelle lettere di missione ai commissari designati. Si chiede, dunque, di rinnovare un reale e organico impegno verso obiettivi ambiziosi, in particolare nella promozione di sistemi alimentari sostenibili e nella protezione della salute ambientale. I sottoscrittori hanno inoltre sottolineato come la riduzione dei pesticidi risulti fondamentale non solo per la salvaguardia della biodiversità, ma anche per la salute umana. L’esposizione prolungata ai pesticidi è infatti associata a numerosi rischi per la salute, tra cui disturbi endocrini, malattie croniche e alterazioni dello sviluppo neurologico, specialmente nei bambini. Inoltre, i pesticidi contribuiscono al declino delle popolazioni di insetti impollinatori, come le api, il cui ruolo è essenziale per la produzione agricola e il mantenimento degli ecosistemi. La petizione chiede dunque l’introduzione di normative più severe per la protezione della salute umana, la biodiversità e l’integrità degli ecosistemi in tutto il continente. «Invitiamo i politici dell’UE ad agire rapidamente per ridurre il cocktail tossico di pesticidi: gli agricoltori, le loro famiglie e i loro vicini sono le prime vittime – ha dichiarato Natalija Svrtan per Pan Europe, organizzazione in prima linea nella lotta contro i pesticidi in agricoltura -. Può causare tumori e disturbi neurologici e danneggiare lo sviluppo dei bambini. Porta anche alla perdita di biodiversità, al degrado del suolo e alla contaminazione delle fonti d’acqua».
Un anno fa, la Commissione ambiente del Parlamento europeo aveva approvato la riduzione del 65% nell’uso dei pesticidi più pericolosi entro il 2030, con il taglio di almeno il 50% dell’impiego e del rischio di tutti i pesticidi chimici di sintesi e il divieto dell’uso di fitofarmaci nelle aree sensibili. Il provvedimento era stato però successivamente respinto dall’Aula di Strasburgo. Inoltre, lo scorso febbraio, la Commissione europea ha fatto un ulteriore dietrofront sulla questione, decidendo di tendere una mano agli agricoltori, protagonisti di vaste proteste contro le istituzioni europee. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha infatti annunciato alla Plenaria dell’Eurocamera che avrebbe proposto al collegio dei commissari il «ritiro» della proposta legislativa sui pesticidi, annunciando la possibilità di eventuali sussidi a sostegno degli imprenditori agricoli.
[di Stefano Baudino]