mercoledì 13 Novembre 2024

Tiziano: a processo per aver pestato un poliziotto, ma i video smentiscono le accuse

Il prossimo 14 novembre si svolgerà a Roma, in piazzale Clodio, l’udienza del processo di Tiziano Lovisolo, 24 anni, accusato di aggressione, lesione e resistenza a pubblico ufficiale, reati per i quali rischia fino a 4 anni di reclusione. Nel corso della manifestazione pro-Palestina svoltasi a Roma lo scorso 5 ottobre, infatti, Tiziano è stato protagonista di uno scontro con la polizia. Secondo la versione degli agenti, il ragazzo avrebbe causato la frattura del bacino di un dirigente della Digos, assestandogli anche alcuni calci una volta che questo era a terra. Le immagini diffuse nei giorni successivi alla vicenda, tuttavia, rivelano una dinamica ben diversa, e sembrerebbero mostrare come il ragazzo non abbia avuto alcun ruolo nella caduta dell’agente nè abbia cercato di aggredirlo in alcun modo. In attesa del processo, i compagni di Tiziano hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese legali e organizzato un presidio solidale di fronte al tribunale nel giorno dell’udienza, a partire dalle 11.30 del mattino.

Durante la manifestazione svoltasi a Roma, la polizia ha effettuato una carica contro i manifestanti che si trovavano in Piazzale Ostiense, dopo essere già intervenuta con gli idranti per cercare di disperdere la folla. Una ricostruzione dei fatti effettuata da INDEX (organizzazione indipendente che effettua inchieste video «contro la violenza di Stato») confrontando vari video disponibili online mostra come Tiziano si trovasse in mezzo alla folla e, alla carica degli agenti, abbia cercato di scappare. Le immagini del video mostrano che, mentre il ragazzo è di spalle, un agente in borghese cerca di afferrarlo e negli istanti seguenti entrambe cadono rovinosamente a terra. Non è chiaro cosa abbia causato la caduta, ma le immagini raccolte da INDEX mostrano chiaramente come il ragazzo non abbia alcun contatto con l’agente dal momento in cui entrambe perdono l’equilibrio e finiscono sull’asfalto, già bagnato per l’uso degli idranti. Al contrario, i video mostrano come sia un altro manifestante ad avvicinarsi e a sferrare alcuni calci a Luigi C., l’agente a terra, che uscirà dalla vicenda con una frattura al bacino e 40 giorni di prognosi. L’informativa di reato redatta dagli agenti della Digos e diffusa dalla ONG, tuttavia, accusa Tiziano di aver sferrato alcuni calci al poliziotto, approfittando della sua «posizione di minorata difesa».

Al momento, Tiziano si trova agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza del prossimo 14 novembre. «Ciò che è accaduto a Tiziano sarebbe potuto accadere a chiunque – dichiarano i suoi compagni – è stato il capro espiatorio su cui accanirsi per criminalizzare l’intera piazza che il 5 ottobre denunciava il genocidio e sosteneva la resistenza». Quel giorno, infatti, migliaia di persone provenienti da tutta Italia si erano ritrovate in piazza a Roma, nonostante il divieto del ministero dell’Interno, per protestare contro l’aggressione israeliana a Gaza e il genocidio della popolazione palestinese. «La repressione e la violenza che ha subito Tiziano e le altre persone fermate, perquisite e denunciate, ci deve servire per riflettere su come l’abuso di potere delle forze dell’ordine pervada questa società per innestare una narrazione filo sionista» proseguono i compagni del ragazzo, che hanno lanciato una raccolta fondi per aiutarlo a sostenere le ingenti spese legali. Nel caso venissero raccolti più soldi del necessario, fanno sapere, questi saranno donati a un’associazione che sostenga la causa palestinese.

[di Valeria Casolaro]

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