giovedì 12 Dicembre 2024

Spagna: nuove alluvioni mettono in ginocchio Málaga e altre città dell’Andalusia

Nella giornata di ieri, 13 novembre, il passaggio della DANA dal nord del mar Mediterraneo si è abbattuto su numerose comunità autonome della penisola iberica, causando nuovamente forti piogge, inondazioni e alluvioni. Nella città andalusa di Málaga si sono visti gli effetti più gravi: in poche ore le arterie urbane sono state completamente inondate dall’acqua e il livello dei fiumi Málaga e Guadalmedina, quest’ultimo abitualmente secco, si è alzato vertiginosamente senza però mai esondare. Al contrario, l’esondazione dei fiumi Vélez e Benamargosa ha portato ad allagamenti nelle aree dell’omonimo paese e in vari comuni si sono dovute attuare operazioni di immediata evacuazione. Oltre alle piogge di carattere torrenziale, si è abbattuta una tromba marina lungo il litorale di Marbella e un tornado nel comune di Mijas.

Dopo il disastro nella Comunità valenziana, l’intervento di prevenzione da parte dei governi comunitari è stato immediato. In risposta alle segnalazioni dell’Agenzia metereologica spagnola (AEMET) dalle ultime ore di martedì 12 novembre, il governo autonomico andaluso, anch’esso governato dal Partito Popolare, e un totale di 81 comuni, in via precauzionale hanno diramato lo stato d’emergenza e sospeso tutte le lezioni di ogni grado scolastico, comprese le università. Inoltre, il ministero dei Trasporti ha sospeso il servizio ferroviario tra Málaga e Madrid, oltre alla percorrenza dei treni regionali nelle aree di Siviglia, Málaga e Antequera. Si è registrata anche una sospensione parziale del servizio della metropolitana malagueña, e la chiusura di numerose autostrade nelle province di Cádiz, Granada, Málaga e Almeria.

A causa del rischio di esondazione del fiume Guadalhorce, che già due settimane fa esondò nella località di Cártama, sono state evacuate tremila persone da un migliaio di abitazioni tra Málaga e vari comuni dell’omonima provincia.  

L’ospedale di Teatinos, sempre a Málaga, ha sofferto gravi danni a causa delle piogge e la precaria condizione infrastrutturale ha causato allagamenti nelle sale di laboratorio e vari corridoi, portando alla chiusura di numerosi reparti e limitando l’operatività a situazioni di emergenza. Nella serata di ieri l’AEMET ha decretato l’allerta rossa anche per i territori corrispondenti alle province di Granada, Huelva e Cadice in Andalusia e nuovamente per la Comunità Valenciana, in particolar modo lungo il litorale a sud della capitale e nella fascia corrispondente alle province di Alicante e Castellón.

Rapidamente, la Generalitat Valenciana ha diramato lo stato di allerta, ha imposto la chiusura degli istituti scolastici della zona durante la giornata di oggi e limitato la percorrenza dei mezzi pubblici durante la notte; inoltre è stato caldamente sconsigliato ogni spostamento privato dalle ore 22 di ieri e per tutta la durata di giovedì 14 novembre. La provincia di Tarragona in Catalogna e alcune aree delle Isole Baleari sono state interessate dal passaggio della DANA, ma non sono stati riscontrati particolari danni a strutture e popolazione.

Nonostante le istituzioni pubbliche e la popolazione abbiano dimostrato prontezza negli interventi e una corretta classificazione dell’entità del pericolo, ancora una volta si sono registrate denunce di lavoratrici e lavoratori costretti a recarsi sul posto di lavoro. Nella giornata di ieri si sono diffusi sui social network numerosi contenuti foto e video di automezzi dell’azienda alimentare Mercadona, intenti a circolare nonostante l’impraticabilità stradale. Appare quindi grottesca e quasi propagandistica la promessa di Juan Roig, il fondatore dell’azienda, che ha annunciato che entro la prossima settimana verranno versati indennizzi, fino a 50 mila euro, a tutte quelle persone che hanno subito i danni più gravi dall’alluvione della DANA del 30 ottobre, e che lavorano nella suddetta azienda.

Le istituzioni pubbliche, quindi, hanno apparentemente imparato qualcosa dalle gravi alluvioni di due settimane fa nella Comunità Valenziana, nella quale al momento si contano 216 vittime e 17 persone disperse, oltre che ai numerosi danni infrastrutturali per i quali si necessita ancora il lavoro delle forze dell’ordine e militari nella rimozione, tra le altre cose, di oggetti ingombranti e carcasse di automobili.

Nella giornata di ieri si è svolta, inoltre, la prima Sessione plenaria di Novembre del Congresso dei deputati dopo il disastro della DANA, alla quale non hanno presenziato, però, né il presidente dl Governo, Pedro Sánchez, né i principali rappresentati dell’opposizione, Alberto Núñez Feijóo del Partito Popolare e Santiago Abascal di Vox. Tra i vari interventi, quasi tutti incentrati sulla gestione e le responsabilità dietro all’alluvione nella Comunità Valenziana, le rappresentanze politiche del paese hanno nuovamente attivato il protocollo dello scaricabarile, a dimostrazione di quanto la classe politica spagnola sia ancora lontana dal prendersi realmente la responsabilità di quanto successo.

L’AEMET, nella mattinata di oggi, 14 novembre, ha ufficializzato la fine dei vari stati d’allerta, mantenendo esclusivamente un’allerta di livello arancione sui litorali di Castellón e Alicante. Per questa volta, il peggio sembra essere passato.

[di Armando Negro]

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