All’indomani di uno dei più ampi attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, avrebbe autorizzato Kiev a utilizzare i missili a lungo raggio ATACMS per colpire il territorio russo. A dare la notizia sono i maggiori quotidiani e media degli USA, ma si attende ancora la conferma ufficiale. Rimangono ancora ignote le modalità con cui Kiev potrebbe utilizzare le armi a lunga gittata, ma molti la descrivono come una scelta limitata solo alla regione del Kursk, e motivata dal recente accordo di difesa bilaterale siglato tra Russia e Corea del Nord. Il tempismo di Biden, tuttavia, sembrerebbe essere significativo: il via libera all’Ucraina per l’impiego dei missili ATACMS sul territorio russo era in discussione da mesi, e Biden aveva sempre assunto una posizione contraria. La decisione arriverebbe proprio alla scadenza del suo mandato, nel periodo di transizione per l’insediamento di Trump, che ha più volte suggerito di non voler continuare a sostenere la difesa ucraina.
La notizia dell’autorizzazione all’impiego di missili ATACMS in territorio russo, che sarebbe stata rilasciata all’Ucraina, ha iniziato ad apparire su tutti i principali canali mediatici statunitensi nella notte tra ieri e oggi, 18 novembre. Malgrado non poggi su una fonte ufficiale, si attende ormai solo la conferma di Biden, che dovrebbe arrivare con i dovuti chiarimenti sulle modalità di utilizzo delle armi a lunga gittata. La notizia è apparsa inizialmente sul New York Times, che ha citato due anonimi funzionari statunitensi. Questi avrebbero precisato al quotidiano che «è probabile che le armi vengano inizialmente impiegate contro le truppe russe e nordcoreane in difesa delle forze ucraine nella regione di Kursk, nella Russia occidentale». Alla richiesta di maggiori informazioni da parte dell’agenzia di stampa Reuters, la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato si sono rifiutati di commentare. In generale, tutto il panorama mediatico statunitense sta riportando la notizia come certa, scrivendo che, almeno per un primo momento, le autorizzazioni si limiterebbero al Kursk, e che la scelta sarebbe motivata dai recenti accordi tra Russia e Corea del Nord.
Caute, per ora, le reazioni dei principali attori in gioco. Nel corso del suo discorso serale, Zelensky ha dichiarato di aspettare l’annuncio ufficiale: «Gli attacchi non si lanciano con le parole. Queste cose non si annunciano. I missili parleranno da soli». I politici russi non si stanno esponendo direttamente, ma i media statali, come l’agenzia di stampa governativa TASS, stanno riportando la notizia descrivendola come una possibile escalation. Per ora non è arrivato alcun commento nemmeno da Trump, ma un suo collaboratore e consigliere di politica estera, Richard Grenell, si è mostrato critico nei confronti della presunta decisione: «Nessuno si aspettava che Joe Biden avrebbe intensificato la guerra in Ucraina durante il periodo di transizione. È come se stesse scatenando una guerra completamente nuova». Non si sono espressi, per ora, neanche i vari leader europei, ma il quotidiano francese Le Figaro scrive che anche Francia e Regno Unito concederanno l’impiego di armi a lunga gittata all’Ucraina per colpire il territorio russo.
La decisione di autorizzare l’Ucraina a colpire direttamente il territorio russo arriverebbe in un momento difficile per Kiev. Ieri, la Russia ha lanciato uno dei più ampi attacchi aerei degli ultimi mesi, lasciando il Paese al buio e infliggendo duri danni alle infrastrutture energetiche e militari ucraine. In generale, Mosca sembra intenzionata a intensificare la propria campagna militare per riguadagnare il terreno perso nella regione di Kursk e avanzare in quello conquistato. Il motivo per cui il tempismo di Biden risulterebbe tanto significativo, tuttavia, sarebbe un altro: la questione dell’eventuale impiego dei missili ATACMS sul territorio russo è stata al centro delle discussioni per mesi, ma Biden vi si è sempre opposto. L’utilizzo di missili a lungo raggio di fabbricazione nazionale su Mosca, infatti, è sempre stato visto come un coinvolgimento troppo diretto da parte di tutti gli alleati di Kiev. Biden, tuttavia, è a fine mandato, e Trump si insedierà tra meno di due mesi; se il tycoon terrà fede alle proprie dichiarazioni, è probabile che interrompa gradualmente la fornitura di armi e sostegno a Kiev. Malgrado i vari riferimenti al trattato con la Corea del Nord e le eventuali restrizioni nell’uso dei missili alla regione del Kursk, la presunta scelta di Biden sembrerebbe, insomma, essere rivolta a fornire un ultimo sostanziale aiuto all’Ucraina, prima che Trump chiuda i rubinetti.
[di Dario Lucisano]
Dal peggiore presidente della storia degli USA sarebbe stato difficile attendersi uno sforzo per arrivare velocemente ad un cessate il fuoco prima dell’insediamento di Trump
Due mesi ancora per dimostrare la pericolosa arroganza di chi si sente comunque superiore e in pieno diritto. Delirante