Nel 2023, la povertà in America Latina ha toccato il livello più basso degli ultimi 33 anni – da quando cioè si effettua la comparazione dei dati. Una notizia che segna un importante traguardo per la regione, che registra un calo della popolazione che vive in condizioni di povertà di 1,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente (passando dal 28,8% al 27,3%) e di oltre 5 punti percentuali rispetto al dato del 2020 (con il 32,3%). Anche la povertà estrema – che riguarda chi vive con meno di 2,15 dollari al giorno – è diminuita, passando dal 11,1% al 10,6% nello stesso periodo.
Gran parte del miglioramento registrato nel 2023 è attribuibile al Brasile, che ospita un terzo della popolazione della regione. Il paese ha implementato politiche sociali decisive, tra cui aiuti economici erogati a persone o famiglie in difficoltà e programmi alimentari, che hanno avuto un impatto tangibile sulla qualità della vita.
In un solo anno, il numero di brasiliani in condizioni di insicurezza alimentare grave è passato da 17 milioni a 2 milioni, segnando un calo dell’85%. Inoltre, circa tre milioni di persone sono uscite dalla denutrizione cronica, grazie a iniziative come il programma “Bolsa Família”, che offre supporto economico alle famiglie più povere e incentiva la scolarizzazione dei bambini.
Guardando al futuro, il Fondo Monetario Internazionale prevede per il 2024 una crescita economica del 2,1% nelle economie latinoamericane, un dato che potrebbe ulteriormente favorire la riduzione della povertà. La CEPAL stima che entro la fine del 2024 il tasso di povertà potrebbe inoltre scendere al 26,8%, con la povertà estrema ridotta al 10,4%.
I dati contenuti nell’ultimo rapporto della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL), così come le proiezioni per i mesi a venire sono dunque incoraggianti, ma riferiscono allo stesso tempo che i progressi non sono distribuiti uniformemente. La povertà continua a colpire più duramente le donne in età lavorativa e i bambini, con questi ultimi che rappresentano la fascia più vulnerabile. Inoltre, il divario tra zone rurali e urbane resta ampio: il 39,1% degli abitanti delle prime vive in povertà, contro il 24,6% delle aree cittadine.
Inoltre, la situazione non è uniforme in tutto il territorio. Paesi come l’Honduras e il Perù hanno visto un aumento dei tassi di povertà nel 2023, a causa di instabilità politica, disordini sociali e scarsa disponibilità di risorse finanziarie.
Un problema trasversale resta l’accesso insufficiente alla protezione sociale. Nel 2022, una famiglia su quattro (23,5%) in 14 paesi latinoamericani non disponeva di alcuna forma di protezione sociale, una condizione che peggiora tra le fasce più povere e nelle aree rurali. Per affrontare questa lacuna, la CEPAL raccomanda una distribuzione equa delle risorse economiche e un investimento più deciso nelle politiche sociali: almeno tra l’1,5% e il 2,5% del PIL regionale, contro lo 0,8% attualmente speso.
[di Gloria Ferrari]