giovedì 21 Novembre 2024

Israele e USA contro “l’Asse del male”: la partita geopolitica dietro al genocidio palestinese

Il conflitto tra Israele e Palestina, e più in generale il cosiddetto "asse della resistenza islamica" (che da Tel Aviv viene chiamato "asse del male") che coinvolge gruppi come Hezbollah e Hamas, è spesso considerato un tassello di un conflitto più ampio a livello geopolitico, in cui l’Iran e i suoi alleati regionali giocano un ruolo fondamentale. L’Iran, infatti, si presenta come uno dei principali sostenitori della resistenza palestinese, ma anche come il punto di riferimento di un blocco più vasto che si oppone all’influenza occidentale e, nello specifico, americana nel Medio Oriente. In t...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

1 commento

  1. Articolo molto interessante ed esaustivo. Mi chiedo perché l’ Europa, che ormai non conta nulla a livello di scacchiere internazionale, se non a livello turistico- culturale, voglia incrementare le proprie spese militari invece di difendere strenuamente i propri principi di libertà, uguaglianza e rispetto dei popoli con la pace e la diplomazia. Mala tempora currunt.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

+ visti