È stato identificato il sito archeologico della battaglia di al-Qadisiyyah, il quale si trova in Iraq ed è stato scovato attraverso un metodo tutt’altro che scontato, ovvero confrontando i resoconti storici con le immagini declassificate dei satelliti spia statunitensi. A rivelarlo sono i ricercatori della Durham University nel Regno Unito e dell’Università di Al-Qadisiyah in Iraq, i quali hanno dettagliato la loro scoperta in un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista Antiquity. La battaglia, avvenuta nel 637 d.C e di cui l’ubicazione precisa non era in precedenza nota, vide vincere un piccolo esercito arabo musulmano contro una forza molto più numerosa proveniente dall’impero sasanide e rappresentò «un momento cruciale nella loro storia» secondo i ricercatori, i quali hanno in programma di continuare a mappare mappare ciò che resta e di effettuare le indagini archeologiche.
Nei primi decenni del settimo secolo dopo Cristo, l’impero arabo musulmano stava espandendo i suoi confini, confrontandosi con i potenti imperi vicini. Tra questi vi era l’Impero sasanide, il quale governava su gran parte della Persia e possedeva una forza militare considerevole. La battaglia di al-Qadisiyyah fu uno degli scontri più decisivi, segnando la fine dell’egemonia sasanide e aprendo la strada all’espansione araba in Mesopotamia e oltre. Gli arabi musulmani, pur numericamente inferiori, prevalsero grazie a una combinazione di coraggio e strategia brillante, come spiegato da Mustafa Baig, docente all’Università di Exeter non coinvolto nella ricerca. Quella vittoria determinò l’espansione del territorio musulmano in Persia e oltre, ma nonostante la sua importanza storica, la localizzazione precisa del campo di battaglia è rimasta un mistero fino ad oggi: gli scienziati stavano inizialmente mappando il percorso di pellegrinaggio di Darb Zubaydah – un antico cammino che univa Kufa, in Iraq, alla Mecca – e, utilizzando immagini satellitari spia degli anni ’70, i sono accorti che le stesse potevano essere usate per localizzare il sito della battaglia. Dopo aver tracciato le distanze descritte nei resoconti storici e sovrapponendole alle immagini ottenute, sono stati identificati un forte ed una doppia cinta muraria, poi confermate dagli stessi documenti storici. «Non potevo crederci», ha dichiarato il coautore William Deadman.
Il sito si trova a circa 30 chilometri a sud di Kufa, nella regione di Najaf, oggi zona agricola. Sebbene gran parte dei resti murari – tra cui una lunga fortificazione di circa 6 miglia – sia stata distrutta o incorporata nei terreni per la coltivazione, i ricercatori sperano di poter mappare ciò che resta e proseguire con indagini sul campo, anche se le difficoltà politiche relative alle tensioni in Medio Oriente hanno sospeso i piani per una visita diretta. Nonostante ciò, gli storici ritengono che la scoperta rappresenti una svolta nella conoscenza delle battaglie storiche e nella comprensione del periodo di espansione dell’Islam. L’individuazione del sito, inoltre, non solo arricchirebbe la storia militare, ma aprirà probabilmente nuove opportunità per il turismo secondo Baig, che prevede un grande interesse per il sito tra i turisti, religiosi o meno, una volta che il luogo sarà accessibile.
[di Roberto Demaio]
Concordo.
E speriamo che il sopracitato turismo non rovini il tutto.
Grazie per l’articolo molto interessante .
Concordo.
E speriamo che il sopracitato turismo non rovini il tutto.