domenica 22 Dicembre 2024

Scoperta l’area che collega respiro ed emozioni: apre la strada a nuove terapie

Respira lentamente e calma la mente: non è più solo un consiglio, ma scienza. È quanto emerge da un nuovo studio condotto da neuroscienziati del Salk Institute, il quale è stato sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Neuroscience. I ricercatori hanno identificato il circuito cerebrale che collega il respiro volontario allo stato d’animo individuando un gruppo di cellule situate nella corteccia frontale e ciò, secondo gli autori, offre nuovi strumenti per controllare attacchi di panico, ansia e disturbo da stress post traumatico: «La nostra sc...

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17 Commenti

  1. A mio modesto parere, il fatto che si sia riusciti a fornire una spiegazione scientifica a (uno dei tanti) aspetti positivi di una disciplina come lo yoga è, di per sé, una buona notizia. Il lato disgustoso è che, come chi ha commentato prima di me ricorda, si tenda a mercificare tutto e tutti, ma non è Demaio o L’Indipendente che tentano di farlo, semplicemente riportano le parole del “coautore Sung Han”

    Personalmente non sono d’accordo con gli attacchi a chi ha firmato questo articolo o a questa testata (che, per me, rimane un’eccellenza, tenendo conto di tutta la spazzatura propugnata dai giornaloni). Poi, che questa possa essere considerata “LA” buona notizia del giorno, lo vedo anch’io un po’ molto opinabile

    • Non c’è niente di più morbosamente perverso, di pernicioso e – lo ripeto – colpevolmente delittuoso che questa ben nota e radicata postura e rapace pretesa da parte de “LA SCIENZA” che di voler “confermare” ovvero dare il suo nullaosta, il suo timbro di ufficialità, ad antichi saperi. Forse le sfugge che in nome di tale, smisurato, potere aziende come MONSANTO hanno “brevettato” sementi che erano patrimonio comune ( frutto di selezioni secolari) di milioni di agricoltori, ridotti in miseria e alla fame. Dei loro suicidi poco o nulla si dice.
      In merito poi alla testata che per lei “rimane un’eccellenza”, l’assenza di commento critico nel riportare le parole del “ricercatore” per me vale adesione cieca e totale alle stesse e ribadisco che si tratta di pessimo giornalismo.

  2. La riduzione delle “emozioni negative” è già realtà, presente e facilmente osservabile in certe espressioni del linguaggio corrente, senza per questo dover scomodare “LA” scienza e tanto meno gli adolescenti clonati e ipervitaminici della West Coast.
    Una marcata avversione e opposizione a quanto possa turbare la dolce e rassicurante pace individuale – fosse magari soltanto una opinione divertente dalla propria, espressa dal malcapitato interlocutore – è quanto mai lampante in reazioni del tipo; “non portare negatività” o “che problemi hai?”.

    Il Bel Paese del Mondo Buono (dei Posti al Sole ecc ecc).

  3. L’INDIPENDENTE, la pubblicazione di questo articolo – addirittura evidenziata – dimostra quanto era per me chiaro da tempo ovvero, che anche voi non siete affatto INDIPENDENTI dal mainstream e dal pensiero unico che pervade il corpo sociale e ne innerva quelle che – a suo tempo – Vittorio Sermonti definì “le falde del desiderio”. A portata di click.
    Clicco, dunque sono.
    E definire “articolo” giornalistico, quattro righe in croce riprendendo il pezzo pubblicato dalla “prestigiosa rivista”, si commenta da sé.

    • Buongiorno Massimo. Scusandomi in anticipo se ho commesso errori riguardo alla stesura del testo o riguardanti come la notizia è stata riportata vorrei chiederti, col fine di migliorare la mia scrittura in futuro, di dettagliarmi cosa avrei sbagliato punto per punto e cosa avrei potuto scrivere per fare informazione in modo corretto.
      Aspettando risposta, ti ringrazio in anticipo.

      RD

  4. “La BUONA NOTIZIA del giorno” ? Buona?

    Lo scandaloso, ignobile, infame e delittuoso SCIACALLAGGIO in piena regola che l’Occidente a trazione USA continua a perpetrare a danno di una cultura plurimillenaria, è l’ulteriore dimostrazione di quanto sia attiva e prospera la formidabile macchina de L’ILLUSIONE, alimentata a sua volta da un’ignoranza colossale e generalizzata. Illusione che cela a malapena lo stato avanzato di alienazione e disorientamento che permea la nostra iper-modernità.
    Un floridissimo mercato dove l’offerta fa a gara con la crescita della domanda, consente ad un qualsiasi e qualunque Pinco Pallo di diventare “coach” in un breve lasso di tempo.
    Nessuno si accorge di quanto sia invasiva tanta mediocrità intellettuale e tanta indigenza morale, tanta miseria, a dimostrazione di quanto sia viva e penetrante la supremazia culturale anglo sassone in tutto il mondo occidentalizzato.

  5. Arriverà la Scienza, arriverà a “dimostrare” ciò che la pratica dello yoga fa da millenni per la salute umana. Arriverà anche a dimostrare che c’è un’anima oltre al corpo e che l’anima vive oltre la vita del corpo. Purtroppo si fa business con tutto, snaturando queste pratiche e abbassando la portata delle potenzialità che avrebbero, relegandole spesso ad una “ginnastica”. Lo vediamo cosa son diventati quasi tutti i centri yoga, centri benessere per ricchi dove si pensa anzitutto al business quindi tendendo ad eliminare gli abbonamenti annuali (più abbordabili) in favore dei mensili o addirittura delle lezioni singole, tutto gestito con un’app e infarcendo il calendario di continue novità, workshop, brevi sessioni aggiuntive, ovviamente tutte a pagamento aggiuntivo. Poi chi se ne frega se il praticante non ha una cultura alimentare e si ciba di prodotti industriali e animali a gogo’, se non studia o non vuol sapere nulal della filosofia che c’è dietro, non spetta a loro educarlo..vogliono dare al cliente ciò che lui chiede. Ma non è serio usare questi strumenti sacri, tramandati per millenni da grandi maestri e asceti per fare sostanzialmente del business. Ora questi signori, ottenuto l’imprimatur della Scienza, vogliono farci addirittura un farmaco e quindi un super-business con sicuri effetti collaterali per la salute. Cercano di dominare e assoggettare queste pratiche che invece sarebbe sufficiente studiare, imparare e poi praticare in autonomia per avere salute e forza fisica oltrechè mentale, liberandosi da un bel po’ di catene del mondo materiale, incluse la dipendenza dai farmaci.

    • Gentile FABBRI, mi soffermo su un aspetto fondamentale da lei evocato.
      Lo studio e la pratica autonoma si attivano e nutrono quotidianamente anzi, incessantemente, alla imprescindibile condizione che il soggetto praticante possa usufruire, tra sé e sé, di quel prezioso strumento che si chiama CURIOSITÀ, vero e proprio motore di prua di un percorso che, spesso, ci mette a tu per tu con le nostre contraddizioni e le catene cui lei allude (personalmente mi spingo all’OREXIS aristotelica). Percorso che non è affatto di tutto riposo e che quindi non è compatibile con la necessità, con l’imperativo categorico dello star bene, dell’eliminare le energie negative, sempre belli, pimpanti ed efficaci.

    • Lei descrive in poche, essenziali, parole quanto io ho voluto argomentare nei miei vari commenti. E il peggio è che questi MENGELE sono oggi celebrati come i nuovi “geni”, come lo si puo’ notate con Elon Musk – definito nientemeno che il “Leonoardo” del nostro tempo da Flavia Perina su LA STAMPA.
      Questo articolo rimarrà negli annali della mia già ben fornita biblioteca.

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