«In tre modi muoiono le città: quando le distrugge un nemico spietato; quando un popolo straniero vi si insedia con la forza, scacciando gli autoctoni e i loro dèi; o, infine, quando gli abitanti perdono la memoria di sé, e senza nemmeno accorgersene diventano stranieri a sé stessi, nemici di sé stessi». Sono queste le parole con cui Salvatore Settis inizia il proprio saggio Se Venezia muore. Ed è proprio al terzo dei pericoli elencati da Settis che Venezia va incontro nella sua guerra senza tempo contro il turismo di massa. Tra cambiamento del mercato del lavoro, intensificazione della crisi ...
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Grazie Dario per questo sentito articolo sulla mia città.
Devo purtroppo segnalare che, se pur è innegabile al giorno d’oggi l’incombere del terzo pericolo del Settis, lo è anche, e soprattutto, a causa dei primi due, che si sono tristemente già compiuti e reiterati nel 1797 e nel 1866.
Danir