Gli studenti dei Licei e delle università di Roma tornano a mobilitarsi in massa in favore della causa palestinese. Dopo che, a inizio novembre, le scuole Albertelli ed Enzo Rossi avevano fatto da apripista per una nuova fase di proteste, anche gli studenti del Liceo Cavour e del Liceo Plinio hanno deciso di occupare le proprie scuole in solidarietà con il popolo palestinese. Nel frattempo, i membri del collettivo Cambiare Rotta hanno occupato il tetto della facoltà di Lettere della Sapienza, manifestando contro la guerra e le politiche del governo Meloni. Le mobilitazioni studentesche convergeranno in una grande manifestazione nazionale unitaria che si terrà sabato 30 novembre nella Capitale, in cui gli attivisti pro Palestina chiederanno con una sola voce la fine dell’escalation in Medio Oriente.
Albertelli, Enzo Rossi, Plinio e Cavour: sono questi i Licei romani in cui gli studenti hanno deciso di occupare le aule in preparazione alla manifestazione nazionale per la Palestina convocata da diverse realtà palestinesi e filo-palestinesi per sabato prossimo. Gli ultimi a mobilitarsi sono stati i ragazzi del Cavour, istituto dalle cui mura hanno iniziato a sventolare bandiere della Palestina e striscioni a sostegno del popolo palestinese e di quello libanese. «Si tratta di importanti momenti di rilancio politico, che sfoceranno nella manifestazione del 30 novembre: bisogna porre fine all’escalation militare di Israele nel Medio Oriente, che è una polveriera pronta ad esplodere», ha spiegato Ernesto del collettivo OSA, aggiungendo che gli studenti sono in prima linea per chiedere «il riconoscimento e la condanna del genocidio palestinese», ritenendo che, specie di fronte a un massacro di queste proporzioni, «le scuole non possono essere luoghi apolitici, dovendosi invece poter schierare». Le occupazioni, molto partecipate, vanno in scena anche per protestare contro la «politica repressiva e reazionaria che il governo intende esercitare con il DDL Sicurezza» e in opposizione alle «diseguaglianze provocate dalle politiche sulla scuola del ministro Valditara». Contestualmente, sono passati all’azione anche gli attivisti di Cambiare Rotta, che hanno occupato il tetto della facoltà di Lettere della Sapienza, manifestando contro «guerra, tagli e riforma Bernini». Principale bersaglio della protesta è proprio la ministra dell’università e della ricerca, la quale, spiegano i ragazzi, «sostiene che non ci saranno tagli alle università, sebbene manchino 700 milioni di euro al FFO (Fondo di finanziamento ordinario) rispetto all’anno scorso, mentre nei nostri atenei servono fondi strutturali per l’edilizia e ci si appresta a chiudere i corsi definiti “poco produttivi”». Bernini, affermano ancora gli attivisti, «sostiene di combattere la precarietà, ma in realtà distrugge qualsiasi figura contrattuale nella ricerca; sostiene la libertà, ma militarizza gli atenei e la ricerca accademica, rendendosi complice del genocidio in Palestina».
Nel frattempo, si avvicina a grandi passi la manifestazione in favore della Palestina che si terrà sabato prossimo a Roma, con partenza da Piazza Vittorio Emanuele II alle 14, che vedrà sfilare insieme tutte le associazioni, i movimenti e le sigle sindacali solidali con il popolo palestinese. Il corteo arriverà fino a Porta San Paolo, la piazza vietata del 5 ottobre. Il giorno successivo, domenica 1° dicembre, avrà luogo nella Capitale la riunione nazionale in cui le varie realtà pro Palestina si incontreranno per stabilire insieme come organizzare i prossimi passi, cercando di mantenere unito il fronte per una grande mobilitazione di massa contro i massacri in Medio Oriente.
[di Stefano Baudino]