Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che esorta i Paesi membri a rafforzare il sostegno militare all’Ucraina, incluso l’invio di missili a lungo raggio (tra cui i Taurus tedeschi) e sistemi di difesa aerea e antiaerea portatile. Con 390 voti favorevoli, 135 contrari e 52 astensioni, gli eurodeputati accolgono anche il via libera di Joe Biden agli attacchi ucraini su obiettivi in territorio russo, invitando l’UE a fare lo stesso. Le coalizioni italiane si spaccano: nel centrodestra hanno votato tutti a favore tranne la Lega; nel centrosinistra, il PD vota sì con divisioni interne, mentre i 5 Stelle restano contrari. Forza Italia, isolata tra i popolari sui “no” agli attacchi russi, conferma però il sostegno generale.
Nel testo approvato, il Parlamento invita gli Stati membri a rafforzare il proprio sostegno armato all’Ucraina, «attraverso la fornitura di aerei, missili a lungo raggio, tra cui i missili Taurus», oltre che di sistemi di difesa aerea moderni quali i Taurus e i SAMP/T, munizioni, artiglieria e addestramento. Si rinnova inoltre l’invito a «sostenere militarmente l’Ucraina con non meno dello 0,25 % del loro PIL annuo». Plaudendo la decisione del presidente degli Stati, Uniti Joe Biden, di consentire a Kiev di utilizzare «sistemi missilistici avanzati su obiettivi all’interno del territorio russo», si invitano gli Stati dell’UE ad «adottare misure analoghe», eliminando le restrizioni al momento ancora in vigore in tal senso. Il documento critica poi fortemente l’alleanza tra Russia e Corea del Nord, definendo il dispiegamento delle truppe di Pyonyang insieme a quelle russe un’escalation nel conflitto (con conseguente «nuovo rischio per la sicurezza dell’Europa nel suo complesso») ed esorta gli Stati membri e l’Ucraina a «rispondere di conseguenza». La risoluzione bacchetta anche la Cina e la sua fornitura di «beni a duplice uso e prodotti militari» a Mosca, avvertendo che il rifiuto di cambiare approccio in merito potrebbe «compromettere seriamente» le relazioni bilaterali con l’UE.
Solamente un paio di mesi fa, il Parlamento aveva adottato una risoluzione che intimava agli Stati membri di revocare le restrizioni in materia di utilizzo di sistemi d’arma occidentali su suolo russo da parte dell’Ucraina. Entrambe i documenti, pur non vincolanti, costituiscono notevoli passi in avanti verso l’escalation bellica. In precedenza, infatti, il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato che l’autorizzazione a utilizzare i missili a lungo raggio per colpire il territorio russo avrebbe significato che « i Paesi NATO, gli USA e i Paesi europei, sono in guerra con la Russia». Le posizioni sono d’altronde perfettamente in linea con gli impegni in materia di politica estera di Ursula von der Leyen, eletta quest’anno per il suo secondo mandato come presidente della Commissione UE.
[di Valeria Casolaro]
No, mi chiedo come la società civile (e intendo tutti quelli consapevoli di cosa voglia dire un conflitto aperto) e non i vogliosi di belligeranza, possano rimare passivi a quello che sta accadendo sopra le nostre teste?
Perché le organizzazioni piccole e grandi non fanno sentire le loro voci, in primis paralizzando il sistema e far sentire la propria voce (a cominciare da casa nostra)?
Speriamo che se la Russia bombardi l’europa, il primo missile ipersonico cada a Bruxelles con tutti i parlamentari e commisari dentro al parlamento in seduta plenaria.