giovedì 9 Gennaio 2025

Il viaggio della NASA per riportare l’uomo sulla Luna è stato nuovamente rimandato

La NASA ha annunciato che la missione Artemis II, la quale avrebbe portato quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, è stata rinviata ad aprile 2026 e che Artemis III, che avrebbe fatto atterrare astronauti direttamente sul suolo lunare, è stata posticipata a metà del 2027. Lo ha reso noto l’amministratore dell’agenzia Bill Nelson, il quale ha parlato degli ostacoli che hanno causato il rinvio in una conferenza stampa tenuta con i media nazionali e aggiungendo che i ritardi non intaccano la solidità del programma, sottolineando inoltre che è fondamentale raggiungere il satellite prima della Cina, che prevede un allunaggio entro il 2030. Le principali cause del rinvio derivano da problemi tecnici riguardanti accumuli di gas all’interno dello scudo termico, dai quali ne è conseguita la modifica del materiale di composizione e il conseguente posticipo della missione. «È fondamentale per noi atterrare sul polo sud in modo da non cedere porzioni del polo sud lunare ai cinesi», ha ribadito Nelson alla conferenza.

Le missioni Artemis prevedono di riportare l’uomo sulla Luna e preparare il terreno per future missioni su Marte. Il programma è stato avviato ufficialmente nel 2017, quando l’allora presidente Donald Trump ha dato il via alla missione con l’intento di mandare astronauti sul nostro satellite naturale. Nel 2022, la missione Artemis I ha previsto il lancio di una capsula che ha orbitato attorno alla Luna, testando i sistemi di volo e di navigazione del razzo Space Launch System. Successivamente, la missione Artemis II, prevista come la prima con equipaggio, dovrebbe portare astronauti in orbita lunare senza atterrare, utilizzando il razzo SLS e la capsula Orion. A bordo ci saranno tre astronauti NASA: Reid Wiseman, Victor Glover e Christina Koch, e l’astronauta canadese Jeremy Hansen. Successivamente, gli astronauti dovrebbero atterrare sul suolo lunare con Artemis III, la missione che si concentrerà sul polo sud, ovvero una zona di grande interesse scientifico e strategico.

Tuttavia, entrambe le missioni sono state rinviate rispettivamente ad aprile 2026 e a metà 2027, e il tutto principalmente per problemi tecnici riscontrati con lo scudo termico della capsula Orion. In particolare, Nelson ha spiegato che gli ingegneri della NASA hanno rilevato un accumulo di gas all’interno di alcune parti dello scudo, che potrebbero causare crepe e che rischierebbero di compromettere la protezione termica durante il rientro nell’atmosfera terrestre. Per questo, continua, gli scienziati hanno dovuto spendere altro tempo per effettuare ulteriori verifiche e per modificare la formulazione del materiale del prossimo scudo per permettere al gas di fuoriuscire senza creare danni, anche se la struttura già costruita per Artemis II è stata giudicata sicura. Per quanto riguarda Artemis II, quindi, la NASA ha deciso di accorciare la manovra di rientro per ridurre al minimo i danni e garantire la sicurezza degli astronauti, evitando un ulteriore rinvio della missione. Nonostante i ritardi, Nelson ha assicurato che i problemi sono ormai stati identificati e che il programma proseguirà senza compromessi, aggiungendo che i principali partner industriali – come Boeing, Lockheed Martin e SpaceX – sono già al corrente della nuova tabella di marcia.

Tuttavia, rimane l’interrogativo riguardante il programma del nuovo presidente eletto Donald Trump che, nonostante avesse fissato diversi obiettivi di ritorno sulla Luna durante il suo primo mandato, potrebbe modificare sostanzialmente il programma preferendo concentrarsi su Marte. Inoltre, anche l’amministratore della NASA sarà deciso dal tycoon e, stando a quanto annunciato, sembra che la scelta ricadrà su Jared Isaacman, che in precedenza ha collaborato a due missioni SpaceX. Tuttavia, Nelson ha risposto alle domande sul tema affermando di non essere preoccupato e aggiungendo di aver già parlato con Isaacman esprimendo fiducia nell’attuale programma Artemis. «Penso che stiamo consegnando alla nuova amministrazione una via sicura e affidabile per noi, ovvero tornare sulla Luna per arrivarci prima della Cina», ha poi concluso.

[di Roberto Demaio]

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3 Commenti

  1. Gira in rete un video, abbastanza divertente, sul perché la tecnologia attuale così sofisticata e con un’ elevata attenzione alla perdita di vite umane ( non come nel 1969…) non permetta attualmente di oltrepassare la fascia di Van Allen e quindi di uscire dall’ orbita terrestre per proseguire verso la Luna. Forse è per questo che abbiamo un’ impellente necessità di IA: per sopperire alle nostre (in)capacità di pensiero.

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