Rosanna Spatari, ex titolare della Torteria di via Orti a Chivasso (Torino), è stata condannata a cinque mesi di reclusione per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. La donna – diventata un simbolo della disobbedienza civile contro le restrizioni sanitarie – è stata punita poiché accusata di avere insultato, nei primi mesi del 2021, gli agenti della polizia locale intervenuti con un grande dispiegamento di forze per verificare il rispetto delle normative anti-Covid nella sua Torteria. L’avvocato di fiducia di Spatari, Alessandro Fusillo, promette battaglia, annunciando che impugnerà il verdetto. A giudizio era finito anche il fratello della donna, coinvolto negli stessi episodi, che è però stato assolto dai giudici.
Nello specifico, Rosanna Spatari era alla sbarra per avere insultato gli agenti della polizia in due diverse occasioni, il 27 gennaio e il 26 febbraio 2021 – nel pieno della seconda ondata pandemica –, definendoli «un’associazione a delinquere» e accusandoli di «compiere sequestri di persona». L’avvocato Fusillo ha fatto notare che inizialmente alla donna era stato contestato il reato di inottemperanza agli ordini della pubblica amministrazione, che però era caduto in Cassazione, avendo la Corte annullato senza rinvio la conferma del sequestro preventivo della Torteria stabilita dal tribunale del riesame di Torino. Solo in seguito a tale pronuncia, ha evidenziato il legale di Rosanna Spatari, è stato inserito nel fascicolo il reato di oltraggio, costato alla donna l’imputazione e la condanna a cinque mesi. Il legale ha aggiunto che «i pubblici ufficiali ipoteticamente oltraggiati da Rosanna non si sono nemmeno costituiti parte civile nel procedimento: sono stati sentiti come testimoni, ma non hanno richiesto il risarcimento dei danni per essere stati “oltraggiati”, parliamo di una vicenda assurda». Fusillo ha dichiarato che, in seguito alla pubblicazione delle motivazioni, impugnerà la sentenza, portando il processo, se servirà, fino alla Cassazione. «Quella di Rosanna è una battaglia di tutti noi e una battaglia di civiltà», ha concluso il legale, «perché le restrizioni sui pubblici esercizi nel periodo Covid sono stati uno dei punti più bassi in cui è caduto il nostro Paese». È andata meglio invece al fratello di Rosanna, difeso dall’avvocato Daniela Dematteis, che è stato assolto dalle accuse mosse a suo carico. A processo non sono infatti emerse prove concrete in merito alle frasi che avrebbe pronunciato all’indirizzo degli agenti.
Nella primavera del 2022, non era stata solo la Suprema Corte a dare ragione alla donna, precisando che la condotta contestata a quest’ultima rientrasse nelle violazioni alle misure di contenimento del Covid che erano nel frattempo state depenalizzate. Un mese dopo, infatti, il Giudice di Pace di Ivrea aveva accolto il ricorso proposto dalla titolare della Torteria di Chivasso contro la Prefettura di Torino, che nell’aprile 2021 aveva imposto tramite un provvedimento la chiusura del locale in questione per 5 giorni in virtù del mancato rispetto del Dpcm del 24 ottobre 2020. Nello specifico, detto provvedimento trovava fondamento in un precedente verbale della Guardia di finanza di Chivasso del mese di ottobre 2020, in cui si contestava alla Spatari l’esercizio della «attività di servizi di ristorazione oltre gli orari consentiti» – ovverosia «dalle ore 05:00 sino alle ore 18:00» – dall’art. 1, comma 9, lett. ee) del Dpcm del 24 ottobre 2020. La Guardia di finanza, infatti, aveva sorpreso «all’intero dei locali dell’attività 10 avventori» in un orario non consentito dalle limitazioni anti-Covid. Il giudice aveva però dato ragione a Spatari, sancendo che non vi fosse la prova del fatto che la chiusura delle attività di ristorazione alle ore 18:00 fosse sinonimo di una minore diffusione del virus.
[di Stefano Baudino]