Dopo la nascita a Lignano Sabbiadoro della prima Comunità energetica balneare italiana, il Friuli Venezia Giulia si rende protagonista di un altro primato, con l’annuncio della prima Comunità energetica rinnovabile (CER) alimentata a idroelettrico a livello nazionale. La comunità, nata in provincia di Udine, nei Comuni di Tarvisio e Premariacco, è gestita dalla società cooperativa Benefit Part-Energy, associata a Legacoop Friuli Venezia Giulia. Il via libera alla costituzione di una Comunità Energetica cooperativa a partecipazione pubblica è stato dato dalla Corte dei Conti, che ha approvato l’acquisizione della quota cooperativa Part-Energy. Tali comunità rappresentano una novità su cui il Belpaese sta puntando da qualche anno per soddisfare la necessaria domanda di energia elettrica pulita. Quella appena sorta in Friuli, sfruttando corsi d’acqua, garantirà una produzione continuativa di energia a differenza di quelle basate su energia solare.
La decisione della Corte dei Conti è arrivata venerdì 20 dicembre ed è stata annunciata da Legacoop FVG il giorno successivo. Le nuove CER si aggiungono alle altre dodici già presenti in territorio friulano e portano la Cooperativa Benefit della regione a occupare quasi il 20% dell’intero mercato nazionale relativo alle comunità energetiche. I due Comuni ricopriranno il ruolo di soci promotori e coordinatori, mentre Part-Energy sarà partner tecnico e gestore della piattaforma. Il motivo per cui serve l’approvazione della Corte dei Conti è di natura amministrativa: «Quando inviamo a Comuni ed enti pubblici la nostra proposta di attivazione del servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia rinnovabile condivisa, proponiamo anche l’iter amministrativo che riteniamo più corretto sotto il profilo procedurale e legislativo», ha spiegato il vicepresidente di Part-Energy, Mauro Guarini. «Dopo la nostra candidatura, infatti, come partner tecnico e gestore, l’ente deve approvare il suo ingresso nella già costituita società con una quota associativa di 25 euro una tantum, formalmente importante perché configura la partecipazione di un ente pubblico in una società a responsabilità limitata».
I primi sottoscrittori della CER sono stati lo stesso Comune di Tarvisio e un albergatore locale. La CER verrà promossa anche da ASCOM (Associazione di Imprenditori del Commercio, del Turismo e dei Servizi) e Federalberghi, e ora prevede una fase di promozione per convincere i cittadini e gli imprenditori ad aderirvi, versando la medesima quota associativa di 25 euro. «In questa prima fase, saranno collegati tutti i contatori del Comune e quello di un albergo della zona», sfruttando l’eccedenza prodotta dalla centrale idroelettrica dei laghi di Fusine, ha spiegato Guarini.
Una Comunità energetica – così come la definisce il progetto europeo GECO – è una coalizione di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collabora con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali. Ne esistono diverse tipologie, ma ad accomunarle tutte vi è un obiettivo ben preciso: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri, piuttosto che dare la priorità al profitto economico come una società energetica tradizionale. Le Comunità energetiche (CE) rientrano nella più ampia categoria dell’autoconsumo energetico, che può essere individuale, collettivo o, per l’appunto, sotto forma di comunità. Quel che distingue quest’ultima dalle altre due tipologie è sintetizzato negli stessi princìpi su cui è fondata: il decentramento e la localizzazione della produzione energetica. Altra differenza la fanno gli attori coinvolti (cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio) i quali collaborano al fine di consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo.
[di Dario Lucisano]