mercoledì 25 Dicembre 2024

Il governo ha prorogato l’invio di armi a Kiev per tutto il 2025

Come ampiamente atteso, nel corso del Consiglio dei Ministri svoltosi ieri pomeriggio è stato dato il via libera al decreto legge con «disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina». Il provvedimento costituisce il decimo decreto di questo genere da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, nel febbraio 2022. La scorsa settimana, il ministro della Difesa Crosetto aveva presentato il decreto al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR). Come già in precedenza, la lista degli armamenti è secretata.

Il decimo pacchetto di aiuti militati italiani all’Ucraina è contenuto in un decreto interministeriale formalmente adottato ieri dalla compagine governativa. A differenza di quanto accade in molti altri Paesi che hanno provveduto agli invii, l’elenco delle armi in Italia è secretato, ma nella lista dovrebbero essere inclusi i missili Aster, munizionamenti utilizzati per la difesa degli obiettivi strategici che riforniscono il sistema Samp-T, già inviato in Ucraina negli scorsi mesi. Gli Aster, prodotti dal consorzio franco italiano Eurosam, sono progettati per essere usati sia da unità navali che da lanciatori terrestri e sono dotati di un sistema di guida che si avvale di un radar attivo nella fase finale, mentre in quella di crociera il missile riceve aggiornamenti tramite un data link. Il ministro Crosetto aveva svolto mercoledì scorso un’audizione al COPASIR per illustrare il contenuto del provvedimento. Entro pochi giorni, il Consiglio dei ministri darà il via libera anche al decreto legge che proroga al 2025 l’autorizzazione alla cessione di «mezzi, materiali ed equipaggiamenti» a Kiev. «Il continuo invio di armi non ha cambiato gli esiti del conflitto – ha commentato Rete italiana pace e disarmo – e secretare il tipo di armamenti è indice di poca trasparenza, che può essere usata strumentalmente per giustificare nuovi acquisti al fine di colmare gli arsenali che sarebbero svuotati dagli invii».

L’approvazione del decreto in seno al Consiglio dei Ministri di ieri non è affatto una sorpresa. «Continueremo nel nostro convinto sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina», aveva infatti dichiarato alcuni giorni fa la premier Meloni. A farle eco, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale aveva affermato che il nostro Paese «è al fianco di Kiev nell’impegno a 360 gradi per una pace giusta, che non può essere la resa Ucraina», così come quello della Difesa, Guido Crosetto: «Vogliamo difendere il loro diritto a sopravvivere». All’incirca un anno fa, il governo Meloni aveva autorizzato la proroga degli aiuti a Kiev per tutto il 2024 (così come aveva fatto, appena eletto, alla fine del 2022), ricalcando la linea dei cinque decreti precedenti sottoscritti dal governo Draghi.

[di Stefano Baudino]

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