Dopo le proteste lanciate la settimana scorsa dai dipendenti statunitensi di Amazon, a cui hanno aderito migliaia di persone, anche i lavoratori della nota catena di caffetteria Starbucks hanno deciso di incrociare le braccia. Le prime manifestazioni si sono svolte nel fine settimana e hanno coinvolto le città di Chicago, Los Angeles e Seattle, cui nei giorni seguenti se ne sono aggiunte altre, tra cui New York, Boston, Dallas e Denver. Circa 60 i punti vendita che hanno abbassato le serrande. I lavoratori chiedono un contratto collettivo di lavoro dopo mesi di trattative sugli aumenti salariali, che non hanno però dato esito positivo.