sabato 28 Dicembre 2024

Brasile: le prime immagini della tribù incontattata dei Massaco

Per la prima volta, alcune fototrappole installate nella foresta pluviale amazzonica hanno catturato immagini della tribù incontattata dei Massaco, un gruppo indigeno isolato che vive nello stato brasiliano di Rondonia, al confine con la Bolivia. Le fotografie, che sono state pubblicate dal quotidiano britannico The Guardian e dal brasiliano O Globo, rappresentano un evento straordinario per lo studio delle popolazioni indigene. I Massaco, così denominati dal fiume che attraversa il loro territorio, sono infatti una comunità la cui lingua, cultura e nome originario rimangono sconosciuti.

Le immagini, scattate tra il 2019 e il 2024 dalla Fondazione Nazionale dell’Indio del Brasile (Funai), mostrano membri della tribù nudi e intenti a osservare e utilizzare strumenti lasciati dagli studiosi, come machete, punte metalliche e asce. La tribù vive all’interno di un’area protetta di 421mila ettari, costantemente minacciata da attività illegali come il disboscamento, l’espansione agricola e il traffico di droga. Malgrado queste pressioni, la popolazione Massaco è sorprendentemente in crescita: dagli anni Novanta, quando si stimavano circa 100 membri, si è passati a oltre 200 individui, suddivisi in circa 50 famiglie. Un incremento demografica testimoniato anche dalla presenza di giocattoli rudimentali, segno della presenza di bambini nei villaggi. Tuttavia, l’aumento della popolazione Massaco potrebbe aumentare il rischio di contatto con il mondo esterno, specialmente se le condizioni ambientali li costringessero a spostarsi per cercare acqua o prede.

FUNAI | Uno scatto che mostra alcuni membrì della tribù dei Massaco

Le abilità dei Massaco sono straordinarie: utilizzano archi lunghi fino a tre metri, probabilmente per cacciare sdraiati, e proteggono il loro territorio con trappole di legno appuntito, piantate nel terreno per scoraggiare intrusioni. Queste strategie riflettono una profonda conoscenza dell’ambiente e una volontà di difendere la propria indipendenza a tutti i costi. Altair Algayer, coordinatore del Funai e veterano nello studio delle tribù amazzoniche, ha evidenziato l’eccezionalità del caso Massaco. Osservando il materiale a disposizione, il ricercatore ha desunto che, molto probabilmente, la tribù attribuisce un ruolo di comando al componente più anziano. «Il territorio dei Massaco è abbastanza intatto, ma ha bisogno di essere monitorato e protetto: è circondato da allevatori che rappresentano una minaccia e l’accaparramento di terre è diffuso nella regione», ha dichiarato Fiona Watson di Survival.

Negli ultimi decenni, le popolazioni indigene hanno iniziato a riorganizzarsi, unendosi e definendo obiettivi comuni. Attraverso questa nuova coesione, sono riuscite a raggiungere importanti traguardi, spesso in risposta a minacce concrete come progetti minerari, petroliferi, disboscamenti e altre forme di sfruttamento, trasformando la loro lotta per la terra in un movimento globale per i diritti umani, la giustizia ambientale e la salvaguardia del pianeta. Nonostante gli sforzi di conservazione e le politiche di protezione, la situazione delle tribù incontattate rimane critica, con il disboscamento e l’accaparramento di terre che continuano a minacciare il futuro di queste popolazioni. Proprio in Brasile, a settembre 2023, in seguito a settimane di proteste indigene, la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il Marco Temporal, una legge che limitava la demarcazione e protezione delle terre ancestrali alle popolazioni indigene che dimostrassero di occuparle fisicamente da prima del 5 ottobre 1988. Questa sentenza ha bloccato l’applicazione della legge, rappresentando una significativa vittoria per le comunità locali.

[di Stefano Baudino]

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