Un attivista triestino del movimento No Green Pass, Darko Jermanis, è stato condannato a otto mesi di reclusione con pena sospesa per aver offeso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in alcuni post pubblicati su Facebook. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Luisa Pittalis presso il tribunale di Trieste: l’accusa aveva richiesto una pena di un anno e sei mesi per i giudizi coloriti che Jermanis aveva espresso sul suo profilo Facebook nei confronti di Mattarella, commentando un articolo che riportava il sostegno del Capo dello Stato alla campagna vaccinale contro il Covd-19. L’uomo è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali. All’esterno del tribunale, alcuni manifestanti No Green Pass hanno manifestato solidarietà all’imputato, scandendo slogan come «libertà!» e «vergogna!».
Nello specifico, gli episodi risalgono al 2021, quando Jermanis, nella didascalia che accompagnava l’articolo, aveva definito il capo dello Stato un «essere spregevole». Successivamente, rispondendo al commento di un altro utente, aveva scritto in dialetto «no’l ga de dir niente», e poi «muto devi star sta m***a». L’uomo è stato dunque messo sotto inchiesta e poi mandato a processo per il reato di “offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”, che secondo il Codice Penale è punibile con il carcere da uno a cinque anni. In aula, Jermanis ha ammesso di aver usato un linguaggio eccessivo, ma ha ribadito di non sentirsi colpevole di alcun reato. Ha inoltre affermato di non riconoscere Sergio Mattarella come suo presidente, sostenendo che «l’Italia a Trieste non ha sovranità». Nel corso dell’udienza, la difesa ha presentato due perizie: una del farmacista Fabio Falce, che ha discusso le modalità di applicazione dell’obbligo vaccinale, e una dello psichiatra Marco Bertali, che ha fornito un’analisi clinica delle reazioni emotive di Jermanis. Nonostante ciò, il tribunale ha confermato la colpevolezza dell’imputato. Dopo la lettura della sentenza il legale dell’uomo, Gigliola Bridda, ha lasciato l’aula senza rilasciare dichiarazioni.
La condanna di Jermanis non è un caso isolato. Nel 2022, un altro cittadino triestino era stato condannato alla stessa pena per analoghi insulti rivolti al Presidente Mattarella. In un comunicato, il coordinamento No Green Pass e il Fronte della Primavera Triestina hanno preso le difese di Jermanis, definendo sentenze come quella che l’ha colpito «strumenti di repressione contro chi combatte soprusi e ingiustizie». Secondo le associazioni, si tratterebbe infatti dell’ennesimo caso di soffocamento del dissenso, in linea con l’approccio sempre più «liberticida» mostrato dalle autorità statali. «Processare qualcuno per un post è vergognoso, ma questa condanna è un chiaro atto politico per intimidire chi si oppone al sistema», hanno scritto, per poi richiamare l’attenzione sui potenziali rischi del “DDL Sicurezza”, attualmente al vaglio del Senato, considerato «l’ennesimo tassello volto a preparare, dal punto di vista giuridico/normativo, il campo ad ulteriori ondate repressive».
[di Stefano Baudino]
*Foto di copertina di Claudia Cernigoi, “La Nuova Alabarda”.
Credo di avere scritto cose ben più ‘pesanti’ [politicamente] sul personaggio…
Alla faccia dell’articolo 21
Dovrebbero fargli un monumento… Invece come al solito la politica di gente di merda vince sempre