domenica 29 Dicembre 2024

Nell’ultimo anno 2.273 migranti sarebbero morti attraversando il Mediterraneo

In questo 2024, sono 2.273 gli esseri umani che hanno perso la vita durante la traversata del Mediterraneo cercando di raggiungere le coste europee. A dirlo sono i dati riportati dal Missing Migrant Project (Progetto per i migranti dispersi), il progetto dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) che si occupa di tenere conto dei migranti morti o scomparsi nel mondo, attingendo a una varietà di fonti. La maggior parte delle vittime (1.689) sono morte nella sola rotta del Mediterraneo Centrale, quella che porta principalmente verso l’Italia, mentre altri 410 sono morti nella rotta del Mediterraneo Occidentale, e 172 in quella Orientale. Se rapportato al numero delle partenze e degli arrivi, i numeri di quest’anno sembrano risultare, nel migliore dei casi, identici a quelli del 2023, presentando la stessa proporzione tra chi parte, chi riesce ad arrivare a destinazione e chi invece perde la vita nel viaggio.

I numeri dell’OIM sono in costante aggiornamento. Al 24 dicembre, il progetto dell’organizzazione contava 2.273 persone morte e disperse in mare dall’inizio dell’anno, contro i 3.155 del 2023. Quella che sembrerebbe a prima vista come una parziale buona notizia, tuttavia, cela numerose insidie. Se infatti è vero che nell’ultimo anno il numero dei morti in mare è diminuito, la situazione cambia se si compara questo stesso numero con quello dei tentati attraversamenti e degli sbarchi. Nel 2024, secondo i dati preliminari forniti da Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, i tentativi di attraversamento dei confini europei via mare da parte di migranti irregolari sono calati rispetto al 2023, specialmente grazie a una riduzione dei viaggi sulla rotta del Mediterraneo Centrale pari al 59%. Questo è il risultato della nuova dura politica migratoria europea – tra cui spicca l’approccio italiano – fatta di maggiori controlli e, soprattutto, molteplici accordi siglati con i Paesi nordafricani per impedire le partenze. A tal proposito, un caso emblematico, su stessa ammissione di Frontex, è quello tunisino, che si sta piano piano trasformando in una nuova Libia con i soldi dell’UE: «La diminuzione di quest’anno è principalmente il risultato delle misure preventive adottate dalle autorità tunisine e libiche per ostacolare le attività dei trafficanti. Le partenze da questi Paesi rappresentano il 92% degli arrivi segnalati sulla rotta del Mediterraneo Centrale».

Un analogo calo è stato registrato sul fronte degli arrivi. Secondo i numeri forniti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il numero di arrivi via mare in Europa nel 2024 è per ora pari a 180.863 (dato aggiornato al 22 dicembre), di cui circa 140.000 lungo le tre rotte del Mediterraneo, contro i 270.000 totali e 230.000 sul Mediterraneo del 2023. A trainare la riduzione degli sbarchi è l’Italia, che li ha oltre dimezzati (circa 65.000 nel 2024 contro circa 150.000 nel 2023). A tal proposito, va sottolineato come per il 2024 l’UNHCR fornisca numeri notevolmente diversi da quelli dell’OIM quando si tratta di morti e dispersi, a causa della diversità delle fonti a cui attinge e delle modalità di conteggio delle vittime. A fronte dei dati dell’UNHCR, gli arrivi risultano diminuiti di circa il 60%, percentuale analoga alla diminuzione delle partenze e dei morti totali; nei fatti, insomma, il problema sembra persistere nelle medesime modalità, perché le nuove politiche migratorie introdotte dai Paesi comunitari si limitano a curare il sintomo di un problema ben più complesso di come intendono trattarlo. Se invece si comparano i dati dell’OIM con quelli dell’UNHCR emerge come il numero di persone morte in mare in relazione al numero di arrivi sia in verità aumentato, specialmente se si raffrontano le persone morte sulla tratta del Mediterraneo Centrale con quelle arrivate in Italia, che rappresenta la meta principale dei migranti che attraversano tale rotta. Il fenomeno migratorio, insomma, è tutt’altro che risolto, e quelle oltre 2000 persone morte nel solo ultimo anno non fanno che testimoniarlo.

[di Dario Lucisano]

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