Dopo Firenze, Bologna, Milano e Napoli, la nuova stretta securitaria arriva anche a Roma. Stando alle indiscrezioni provenienti dal Viminale la zona rossa capitolina dovrebbe coprire la stazione Termini e il quartiere Esquilino, particolarmente interessati dal flusso di turisti per il Giubileo. Il 30 dicembre scorso il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha inviato una direttiva ai prefetti per spingerli ad adottare apposite ordinanze che individuino le aree urbane dove vietare la presenza di «soggetti pericolosi» o con precedenti penali, disponendone l’allontanamento. Il ricorso alle zone rosse viene giustificato dal governo come una misura volta a garantire la tutela della sicurezza urbana e degli spazi pubblici cittadini, tuttavia la vaghezza dei criteri tratteggiati dal dicastero per l’individuazione delle persone “pericolose” e l’ampia discrezionalità garantita a tal fine alle forze dell’ordine risultano un grave rischio per la libertà dei cittadini, con una forte connotazione discriminatoria.
Le zone della Capitale che dovrebbero tingersi di rosso saranno la stazione ferroviaria Termini e l’intero quartiere Esquilino. La presunta adozione della misura è iniziata a circolare nel fine settimana, ma non è ancora noto a partire da quando sarà implementata; sembra che fonti interne al Viminale abbiano fatto sapere che l’entrata in vigore dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. A confermare la messa a punto della stretta è un post del vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia, in cui ringrazia il ministro Piantedosi e il prefetto di Roma Lamberto Giannini per la posizione assunta. «Oggi arriva il segnale che i cittadini perbene attendevano: tolleranza zero verso l’illegalità», scrive Rampelli. «Non fa mai piacere prendere provvedimenti a zone, ma quel che stava avvenendo in questo rione era diventato un problema per la cittadinanza, gli operatori economici e gli stessi turisti, costretti a barcamenarsi tra cumuli di rifiuti, schivare avanzi di galera e scappare dai borseggiatori. Ben venga quindi la zona rossa a Termini. Ora bonifica integrale dell’area».
La misura si colloca sulla scia delle analoghe strette avanzate nelle città di Bologna, Firenze, Milano e Napoli e arriva qualche giorno dopo l’apertura delle porte sante del Giubileo, che si terrà per tutto l’anno corrente. Proprio in occasione del Giubileo, nell’area individuata come zona rossa e nelle stazioni, erano già aumentate notevolmente le operazioni delle forze dell’ordine: da inizio 2023 a oggi sono state attuate 198 operazioni straordinarie, impiegando un totale di 14.300 unità; controllate 158.850 persone, di cui 504 arrestate e 1.579 denunciate; ispezionati, infine, 23.276 veicoli e 1.846 esercizi pubblici.
Con l’espressione “zona rossa” si intende un’area in cui vige il divieto di stazionamento per «soggetti pericolosi», ossia individui con precedenti penali per reati contro il patrimonio o la persona, oppure «individui che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nelle aree interne e nelle pertinenze di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano». Questo criterio è presente in una delle tante strette contenute nel cosiddetto ddl sicurezza. La misura, insomma, prevede che gli individui con precedenti penali in reati contro il patrimonio o la persona, i soggetti con casi pendenti in analoghi reati commessi nelle aree legate alle infrastrutture di trasporto, o le persone che assumono fumosi e non meglio chiariti atteggiamenti «pericolosi» vengano allontanati dalle aree sensibili individuate dalla prefettura, generalmente stazioni e «zone in cui si concentra la movida».
[di Dario Lucisano]
È l’ultimo tassello per poter di fatto sanzionare chiunque anche non condannato definitivamente o semplicemente segnalato per manifestazioni politiche. Col ‘allontanamento, a giudizio insindacabie del poliziotto di turno, di cittadini da alcuni luoghi critici dell città. In fondo, se ci pensa bene, nella tragedia c’é sempre qualcosa di comico. Con l’accettazione e promozione dei B&B che infestano ogni città di interesse turistico già si sono esclusi gli abitanti residenti dei centri storici che non trovano più neppure un buco da affitare. Fra non molto rimarranno nei centri urbani solo i turisti, accompagnati dalle forze dell’ordine, a consumare pizzette e Hamburger e a bere vino. Che non sia un segnale dal cielo quello di essere costretti a trasferirsi in campagna?
L’unico rischio gravissimo per la libertà dei Cittadini, sono i fascisti guerrafondai seriali del Governo.
Un primo passo per dividere in zone la nostra società, come già avviene in altri paesi (ad es. il Messico) in cui la popolazione è divisa da muri e sorveglianze armate, dividendo le città per censo.