mercoledì 8 Gennaio 2025

Zuckerberg ha annunciato la fine del fact-checking su Facebook e Instagram

Nelle applicazioni gestite da Meta sono stati commessi troppi errori, i quali hanno portato a troppa censura e ad una limitazione eccessiva della libertà di parola. A dichiararlo è l’amministratore delegato Mark Zuckerberg, il quale ha dettagliato tutte le novità in arrivo in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell’azienda. L’imprenditore ha affermato che, in risposta alla pressione sociale e soprattutto politica per moderare i contenuti negli ultimi anni allo scopo di combattere la disinformazione, tale approccio è andato oltre, «censurando troppi contenuti» e «rinchiudendo troppe persone nella prigione di Facebook». Per questi motivi, è stato annunciato che verrà terminato il programma di fact-checking associato a terze parti preferendo piuttosto un sistema di “Note della Community” simile a quello di X, verrà «consentita più libertà di parola» e verranno sviluppati «approcci personalizzati» per i contenuti politici, in modo che vengano promossi solo per le persone che desiderano vederne di più sul loro profilo. Il provvedimento segna una svolta sostanziale rispetto alle misure adottate nell’ultimo decennio ed in particolare rispetto alle controversie con Donald Trump, viste le recenti donazioni simboliche effettuate al tycoon e l’inserimento dell’imprenditore vicino alle sue posizioni Dana White nel Consiglio di Amministrazione di Meta.

«Torneremo alle nostre radici concentrandoci nel ridurre gli errori degli algoritmi, semplificare le nostre linee guida e ripristinare la libertà di espressione nelle nostre piattaforme»: si apre così il video del CEO di Meta Mark Zuckerberg, il quale ha dettagliato tutte le novità che saranno implementate. In primo luogo, «ci libereremo dei fact-checkers e li rimpiazzeremo con le Note della Community simili a X, partendo dagli Stati Uniti», ha spiegato, aggiungendo che dopo l’elezione di Trump nel 2016 i fact-checkers si sono dimostrati «troppo politicamente orientati, distruggendo più fiducia di quanta ne avessero creata». Nel frattempo, prosegue il comunicato, troppi contenuti sono finiti “in stato di verifica” e in shadowban – ovvero in uno stato di restrizione che causa distribuzione limitata agli utenti – nonostante si riferissero a discorsi e dibattiti politici legittimi e perciò, visto il successo di tale approccio su X, la strategia verrà cambiata. In secondo luogo, saranno semplificate le linee guida, le quali non subiranno più l’effetto di una serie di restrizioni che venivano applicate a temi come l’immigrazione e il “genere”. «Ciò che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato progressivamente usato per censurare opinioni e persone con idee differenti, e ciò è andato troppo oltre», ha commentato Zuckerberg. Inoltre, l’azienda si impegnerà per rimediare agli errori che hanno portato alla maggior parte di “censura illegittima”, sviluppando filtri che siano concentrati maggiormente sui contenuti illegali o che costituiscano “violazioni di elevata gravità”, permettendo al contempo che i contenuti più moderati vengano prima esaminati attentamente, prima di qualsiasi azione. Infine, verrà ristabilita la priorità ai “contenuti civici” e verrà sviluppato un approccio personalizzato per i contenuti politici. In particolare, sarà annullata la promozione di post riguardanti la politica consentendo agli utenti maggiore personalizzazione di ciò che verrà loro presentato e la creazione di community “sane e positive”.

I nuovi provvedimenti annunciati sembrano delineare una vera e propria svolta, che si è resa sempre più netta negli ultimi mesi tramite l’ammissione di pressioni della Casa Bianca per censurare i contenuti sul Covid e, in particolare, dopo i risultati delle elezioni statunitensi. Se infatti durante le elezioni del 2020 c’è stata un’intensa attività di moderazione e blocco dei contenuti da parte delle big tech – culminata con la sospensione a tempo indeterminato di Trump da Facebook – tali azioni sembrano tutt’altro che simili a quelle intraprese per nei mesi scorsi, che hanno portato persino alla donazione simbolica di un milione di dollari per sostenere la raccolta fondi inaugurale della presidenza del tycoon. Inoltre, Zuckerberg ha reso noto l’ingresso di tre nuovi membri nel Consiglio di Amministrazione, e tra questi figura l’imprenditore Dana White, di posizioni vicine a quelle di Trump.

[di Roberto Demaio]

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6 Commenti

  1. Zuckerberg è una volpe molto furba che si sta adattando alle situazione contingente per non perdere il business. È anche risaputo che la volpe perde il pelo ma non il vizio quindi non facciamoci incantare: un po’ di sano scetticismo aiuta a non fare continuamente la figura del pollo.

  2. Come dice Molinari viviamo come pecore, obbligo di casco in moto e delle cinture in auto e persino nei micro scooter e delle vaccinazioni e di vestiti nelle vie commerciali fronte spiaggia, e nelle opinioni, e nelle relazioni sentimentali e sessuali… praticamente siamo solo macchinette in mano a chiesa, miliardari e forze politiche in ogni ambito di quella che dovrebbe essere la libertà individuale.

  3. È un passo che sembra buono, vedremo poi nei fatti. Certo durante la pandemia la censura fu terribile, e poi è continuata con Ucraina e Palestina e molto altro. Mi sembra strano che venga rimossa, vedremo. Resta l’eccessiva censura “di costume”, che è un altro discorso, che non è stato toccato. Opinioni libere e corpi nudi liberi, dico io!

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