La Procura di Torino ha archiviato decine di denunce contro attivisti del movimento per l’ambiente Extinction Rebellion, accusati di reati di vario genere, come manifestazione non preavvisata, imbrattamento, invasione, violenza privata e detenzione abusiva di armi. Le accuse si riferivano a fatti avvenuti durante l’evento Climate Social Camp del 2023 e a una serie di proteste del movimento nei confronti della Regione Piemonte e del G7 Ambiente, Energia e Clima dello scorso aprile. «Le motivazioni della PM, convalidate dal GIP, sottolineano il diritto costituzionale e democratico al dissenso», scrivono gli attivisti, «e smontano, accusa dopo accusa, ogni denuncia».
Le condotte per cui gli attivisti erano stati denunciati riguardano tre manifestazioni distinte. La prima è del marzo del 2023, «quando venne rovesciato un quintale di letame all’ingresso del grattacielo della Regione Piemonte, per denunciare l’assenza di politiche strutturali per far fronte allo stato di siccità». Gli attivisti erano accusati, a vario titolo, di “violenza privata”, “deturpamento e imbrattamento” e “invasione”. Tutte le accuse sono cadute perché «gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non consentono di formulare una ragionevole condanna». Di preciso, la PM ha chiarito che i casi non costituivano reato perché «l’accesso al palazzo era comunque garantito ai dipendenti», non erano stati fatti danni permanenti alla struttura e «non è stato occupato alcun terreno con la finalità di trarne profitto».
Il secondo caso risale a luglio del 2023, in occasione del Climate Social Camp, un incontro internazionale che coinvolge diverse associazioni ambientaliste. Di preciso, 14 persone furono individuate come presunte organizzatrici di un giro in bicicletta per la città e denunciate per “manifestazione non preavvisata”, “invasione” e “imbrattamento”. Tutte le accuse sono state archiviate perché prive di «elementi probatori» nei confronti degli indagati, nel caso della prima accusa, peraltro, forniti su presunti argomenti ad personam. La PM, infatti, scrive: «non costituisce prova il ruolo storico, se così può dirsi, di appartenenti al centro sociale Askatasuna di alcuni degli indagati riportati, atteso che occorre sempre provare la condotta materiale specifica attribuibile all’indagato». Alcuni degli indagati, sottolinea il decreto, erano frequentatori del noto centro sociale Askatasuna e, denuncia il movimento, erano stati individuati tra i partecipanti all’evento come organizzatori sulla base del fatto che fossero già noti alla Questura. Il fatto che alle forze dell’ordine non vadano a genio i militanti dell’Askatasuna non sembra essere una novità: 28 attivisti sono sotto processo con l’accusa di associazione a delinquere, mossa sulla base di intercettazioni raccolte tra il 2019 e il 2021.
Il terzo e ultimo caso risale ad aprile del 2024, quando gli attivisti di XR hanno protestato presso il G7 di Venaria Reale. I due indagati erano accusati di “detenzione abusiva di armi” perché avevano portato con sé un coltellino svizzero. La risposta della PM è puntuale: «è circostanza che può dirsi acclarata e nota anche agli operanti che i due indagati siano degli appartenenti al movimento di opinione Extinction Rebellion che, in passato ed ancora nel presente, organizza manifestazioni di dissenso piuttosto “scenografiche” e finora del tutto non violente, caratterizzate anche da scalate ad edifici per appendere striscioni con slogan rappresentanti le loro posizioni assicurati da imbragature e corde. Appare pertanto piuttosto ragionevole che i due coltellini multiuso, la cui appartenenza alle armi improprie è già di per sé discutibile, fossero portati dagli indagati per un giustificato motivo, data anche la presenza della corda che evidentemente serviva al montaggio di qualche attrezzo per la manifestazione». Insomma: denunciare dei manifestanti intenti ad arrampicarsi con corde e imbragatura perché hanno dietro un coltellino svizzero è, a suo modo, comico, perché è evidente che quelle “armi” servano loro a svolgere l’azione dimostrativa.
[di Dario Lucisano]