Il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione del Catatumbo, da giorni al centro di scontri tra i gruppi armati dell’ELN, l’Esercito di liberazione nazionale, e le Forze armate rivoluzionarie colombiane (FARC). L’area interessata dagli scontri contiene la seconda maggiore coltivazione di cocaina del Paese, e il presidente accusa l’ELN di essere al centro di una «transizione dalla guerriglia insurrezionale alle organizzazioni narco-armate». Le violenze sono esplose dopo che Petro ha sospeso i colloqui di pace con l’ELN accusandolo di aver ucciso cinque ex membri delle FARC. In questi cinque giorni, gli scontri hanno causato almeno 100 morti e oltre 20.000 sfollati.