Israele ha ordinato all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) di sgomberare tutti gli uffici situati nella Gerusalemme Est occupata e di cessare le proprie operazioni entro il 30 gennaio 2025. L’ordine segue la legge approvata dalla Knesset, il parlamento monocamerale israeliano, lo scorso ottobre, con la quale i legislatori israeliani hanno vietato all’agenzia dell’ONU di svolgere missioni o qualunque altro tipo di attività, «dirette o indirette», all’interno del territorio di Israele. «Questo ordine è in contraddizione con gli obblighi di diritto internazionale degli Stati membri delle Nazioni Unite», scrive l’UNRWA in un comunicato, e quindi anche con gli oneri dello Stato di Israele, «che è vincolato dalla Convenzione generale sui privilegi e sulle immunità dell’ONU».
Il comunicato stampa dell’UNRWA comunica che l’ordine di smantellare gli uffici di Gerusalemme è arrivato il 24 gennaio 2025 tramite una lettera del rappresentante permanente di Israele all’ONU, che lo Stato ebraico ha trasmesso al Segretario Generale delle Nazioni Unite. L’UNRWA conta circa 30.000 operatori in tutto il Medio Oriente, che fanno capo al quartier generale di Sheikh Jarrah, quartiere della Gerusalemme Est occupata. Tale sede è attiva da più di 70 anni e, denuncia l’UNRWA, «negli anni ci sono stati ripetuti tentativi di costringere l’UNRWA a sgomberare i locali di Sheikh Jarrah», anche attraverso attacchi incendiari, proteste di estremisti e lettere di sfratto, tanto da sottoporre il personale a «violenze e arresti». Malgrado le ripetute denunce dell’Agenzia, questo tentativo potrebbe essere l’ultimo. Interrogata su una eventuale permanenza dei dipendenti dell’UNRWA oltre il mese di gennaio, ora che Israele ha ordinato all’Agenzia di chiudere i battenti, la direttrice delle comunicazioni Juliette Touma ha risposto all’agenzia di stampa Reuters: «Non lo sappiamo. Il nostro personale internazionale ha visti fino al 29 gennaio solo in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. Se i loro visti non verranno prorogati, dovranno partire».
L’ordine di sgombero è arrivato in seguito alla legge approvata lo scorso ottobre dalla Knesset, con la quale i legislatori israeliani hanno vietato ogni contatto tra gli enti statali israeliani e l’Agenzia, impedendo di fatto il suo operare nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e revocando i privilegi e le immunità diplomatiche dei suoi membri in Israele. La legge, inoltre, ha istituito un meccanismo di controllo per la verifica dell’attuazione di tali disposizioni, con rapporti bimestrali sull’applicazione della legge almeno per tutto il primo anno in cui questa sarà effettiva. Essa arrivava dopo un anno di continui tentativi di discreditare l’Agenzia da parte di Israele, (rivelatesi prive di qualsiasi fondamento), che la ha accusata di aver arruolato tra le sue fila «terroristi» direttamente implicati negli attacchi del 7 ottobre. Le dichiarazioni del governo israeliano avevano comportato la sospensione, in attesa di ulteriori verifiche, dei fondi erogati dalle Nazioni Unite e da altri membri della comunità internazionale, con gravi e dirette conseguenze sulla sicurezza e la qualità della vita dei profughi palestinesi, in primo luogo di quelli imprigionati nella Striscia di Gaza.
[di Dario Lucisano]
Israele comincia a rompermi i c. solitamente non mi dura tanto e poi ritornano a farmi compassione e così sia.