A Barcellona la politica degli sgomberi non vede battute d’arresto. Nella giornata del 28 gennaio, i locali dell’Antiga Massana, luogo simbolo della resistenza cittadina e sede del Sindicat de l’Habitatge del Raval (Sindacato della Casa), nel quartiere del Raval, sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine senza alcun tipo d’avvertimento. A pochi minuti dalle prime luci del mattino, vari camion della Policía Nacional e dei Mossos d’Esquadra si sono recati negli spazi occupati dell’Antiga Massana per effettuare uno sgombero dei locali e di tutti i materiali che per anni hanno garantito aiuto al quartiere e alla resistenza popolare del Raval. Alcuni mesi fa soltanto, più di dodicimila persone avevano partecipato ad una manifestazione in difesa dello spazio e contro il tentativo di riacquisizione dello stesso da parte del governo della città. Difatti questo luogo, di proprietà del Comune, ha ospitato storicamente l’Accademia delle Belle Arti, per poi rimanere vuoto nel 2017 dopo lo spostamento di quest’ultima nell’edificio adiacente.
Dal 2020 varie entità del quartiere si sono così installate nei locali vuoti, altrimenti destinati alla distruzione con il fine di unire due strade, e hanno dato vita ad una vera e propria comunità, attenta alle necessità popolari, al diritto alla casa e al contrasto della speculazione immobiliare, tanto privata, quanto pubblica.
«La situazione sta gradualmente precipitando, si nota la differenza tra En Comù e il Partido Socialista Catalán». Con queste parole iniziava l’intervento di una rappresentante del Sindicat de Habitatge del Raval nel novembre del 2022. «Per anni abbiamo difeso le persone vulnerabili dagli sgomberi, adesso rischiamo di essere sgomberati anche noi», ed è ciò che è accaduto a distanza di due anni.
Non appena sono iniziati a circolare i video delle camionette di Policía e Mossos D’Esquadra raggiungere la piazza e le forze dell’ordine fare irruzione all’interno dell’Antiga Massana, il tam tam mediatico della rete sindacale è stato immediato. «Tothom cap a la plaça Gardunya a defensar els espais de la clase treballadora! (Tutti verso la piazza Gardunya a difendere gli spazi della classe lavoratrice)» riportava alle 8 la pagina X dell’Antiga Massana. In pochi minuti svariati manifestanti si sono riversati verso la piazza, imbattendosi però nei cordoni degli agenti schierati in assetto antisommossa. Fin da subito la situazione è stata drammatica. Le cariche della polizia contro i manifestanti hanno causato più di cinquanta feriti, alcuni hanno riportato ferite alla testa.
Più di diecimila persone, secondo gli organizzatori, hanno invaso le strade del Raval per protestare contro lo sgombero della Massana, confluendo dalle sedi dei sindacati situati nei vari quartieri della città. Ancora una volta, però, le forze dell’ordine hanno impedito lo svolgimento della manifestazione, bloccando i manifestanti con varie cariche lungo Carrer del Carme. Come riportato dalla stessa organizzazione, la manifestazione ha avuto fine intorno alle 22.30, a causa della rinnovata violenza operata dalle forze dell’ordine contro le persone manifestanti.
Lo sgombero dell’Antiga Massana è un vero e proprio fulmine a ciel sereno nella resistenza popolare della città. Questa settimana, infatti, l’attenzione dei vari sindacati era tutta rivolta verso il giudizio che avrà luogo giovedì mattina, 30 gennaio, di due manifestanti arrestati proprio durante uno sgombero, nel 2020. I due rischiano dodici anni di carcere. Lo stesso giorno, inoltre, avrà luogo una grande manifestazione contro l’annunciato sgombero, previsto per il 31, della Casa Orsola, un grande spazio occupato nel quartiere dell’Eixemple.
A pochi metri dalle turistiche Ramblas, ieri mattina una cinquantina di persone sono rimaste ferite dagli scontri con la polizia, per difendere uno spazio del quartiere e per il quartiere. L’Antiga Massana, simbolo della resistenza cittadina, è stata sgomberata; ma la forza e il coraggio di chi lotta per far sì che Barcellona rimanga a chi la abita, non si ferma qui.
[Foto e testo di Armando Negro]
Molto interessante. Seguo con attenzione ciò che avviene a Barcellona e in generale in Spagna da quando mia figlia ci vive. Ho l’impressione che qui (come in altre nazioni Europee) le persone sappiano ancora esprimere con energia e con i fatti il proprio dissenso alla cattiva politica. In Italia mi pare che prevalga lo scoraggiamento e la rinuncia. C’è da imparare e da capire le motivazioni di questo stato di cose.
e’ perche’ in Spagna ci sono i giovani, anche parecchi italiani, e sanno fare squadra. In italia i giovani sono una minoranza e soprattutto, noi italiani, quando abbiamo i privilegi, non vogliamo mollare. Vivo in UK da 10 anni e lo vedo di continuo: spagnoli, portoghesi, francesi, grechi, tutti uniti, italiani? se ci sta quello allora io non vengo”. siamo educati cosi’ sempre ad avere il dito puntato per gioudicare e per deresponsabilizzarci.