Un centinaio di persone, tra giornalisti e attivisti della società civile, sarebbero stati spiati tramite lo spyware Graphite della società israeliana Paragon Solutions. Lo ha reso noto la stessa Meta, che ha riferito come l’attacco informatico sia stato perpetrato attraverso la sua app di messaggistica WhatsApp. L’azienda statunitense ha avvisato con un messaggio coloro che sarebbero stati presi di mira dall’azione di spionaggio: tra di loro rientra anche il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Meta ha fatto sapere di stare indagando sull’accaduto e di aver inviato una lettera di protesta a Paragon Solutions – tuttavia le tecnologie di sorveglianza profotte dall’azienda sono vendute e utilizzate da decine di governi.
Secondo quanto riferito da Meta, l’interruzione della campagna di spionaggio è avvenuta con successo. Sarebbero circa un centinaio le persone spiate con la tecnologia spyware, tra giornalisti e attivisti della società civile. Non è dato tuttavia sapere con precisione chi sia stato spiato e dove, e neanche chi abbia ordinato tale attacco. Ciò che è certo è che lo spionaggio è durato fino a tutto il mese di dicembre. Le persone coinvolte sarebbero comunque cittadini di diversi Paesi europei. La tipologia di attacco è stata del genere “zero-click“, per cui lo spiato non deve necessariamente cliccare su un link compromesso ma basta che sia soggetto all’arrivo di un file contenente l’arma informatica. In questo specifico caso, si sarebbe trattato di un file pdf.
Tra gli oltre novanta giornalisti e attivisti bersaglio dello spyware dell’azienda israeliana Paragon Solutions, c’è anche il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. A confermare la faccenda è lo stesso Cancellato, il quale ha dichiarato: «abbiamo iniziato le analisi tecniche sul dispositivo necessarie per valutare l’effettiva portata di questo attacco, cosa effettivamente sia stato prelevato o spiato nel telefono e per quanto tempo. Ovviamente è nostro interesse sapere anche, se sarà possibile farlo, chi abbia ordinato questa attività di spionaggio».
Paragon Solutions è stata fondata nel 2019 dall’ex comandante dell’unità di intelligence d’élite 8200 dell’IDF, Ehud Schneorson, insieme a Idan Nurick, a Igor Bogudlov e a Liad Abraham. Nel cda della società figura anche l’ex primo ministro israeliano Barak Ehud. Nel dicembre scorso, l’azienda israeliana Paragon Solutions è stata acquistata per 900 milioni di dollari da AE Industrial Partners, società di private equity statunitense, un gruppo di investimento specializzato in servizi per la sicurezza nazionale, aerospaziali e industriali. Sempre nel dicembre 2024, WhatsApp ha vinto una causa contro la rivale di Paragon Solutions, ovvero NSO Group, altra azienda israeliana attiva nel settore dello spionaggio, per aver utilizzato il suo celebre software Pegasus per spiare circa 1.400 utenti, contravvenendo alle leggi federali e statali degli USA.
Questi eventi sottolineano la crescente minaccia degli spyware zero-click e l’importanza di proteggere le comunicazioni digitali. La sorveglianza non autorizzata rappresenta un rischio significativo per la privacy, la sicurezza delle persone e della stessa democrazia, visto che coloro che vengono presi di mira dallo spionaggio sono giornalisti e attivisti che raccontano scomode verità rispetto al sistema di potere o che non sono gradite al governo di turno.
[di Michele Manfrin]
L’unica è che i soggetti “a rischio” smettano di usare roba tipo whatsapp…e magari anche la versione di Android di Google, Windows e pure iOS.