martedì 11 Febbraio 2025

Oltre 200 mila persone hanno chiesto il divieto dell’aspartame in tutta Europa

Più di 200.000 cittadini europei hanno firmato una petizione per chiedere il divieto dell’aspartame, edulcorante artificiale presente in migliaia di prodotti alimentari. L’iniziativa, lanciata in occasione del World Cancer Day da Yuka, dalla Lega francese contro il Cancro e dall’ONG foodwatch, si rivolge alla Commissione europea e ai governi nazionali, chiedendo l’applicazione del principio di precauzione. L’aspartame è stato infatti classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come possibile cancerogeno per gli esseri umani, sulla base di evidenze limitate che lo collegano a tumori del fegato e ad altri rischi per la salute. Sebbene le autorità sanitarie europee e internazionali non abbiano ancora modificato la dose giornaliera accettabile (ADI) dell’aspartame, la crescente pressione pubblica e i dubbi scientifici stanno sollevando interrogativi sulla sua sicurezza.

I promotori della petizione, lanciata in 11 Paesi europei (Italia compresa) chiedono di applicare il principio di precauzione, cardine della regolamentazione europea in materia di sicurezza alimentare. Al momento, infatti, non esistono prove definitive che stabiliscano un nesso di causalità tra il consumo di aspartame e lo sviluppo di tumori, ma vi sono evidenze limitate che giustificano un atteggiamento prudenziale. L’aspartame è presente in oltre 2.500 prodotti venduti in tutta Europa, inclusi marchi di largo consumo come Coca-Cola Zero, Pepsi Max, le bevande energetiche Powerade, le gomme da masticare Vivident e Vigorsol, i latti fermentati Nestlé e Aldi e le patatine Lay’s. La sua diffusione è capillare, al punto che un’indagine di YouGov commissionata da foodwatch ha rivelato che il 40% degli europei consuma regolarmente alimenti e bevande contenenti questo additivo. Secondo Philippe Bergerot, presidente della Lega francese contro il Cancro, non esiste alcuna giustificazione per continuare a esporre milioni di persone a un potenziale rischio oncologico evitabile. «L’OMS e numerosi studi scientifici hanno già messo in evidenza questo pericolo, non si potrà dire che non eravamo informati: chiediamo ai nostri decisori politici di assumersi le proprie responsabilità e vietare questo additivo», ha dichiarato. Un messaggio rafforzato da Camille Dorioz, direttore delle campagne di foodwatch Francia, che ha sottolineato come l’alert dell’OMS rappresenti un chiaro segnale che le istituzioni non possono ignorare.

La classificazione della IARC si basa su tre grandi studi osservazionali che hanno riscontrato un’associazione tra l’aspartame e il carcinoma epatocellulare, una forma di tumore al fegato, oltre a studi su animali che suggeriscono possibili effetti cancerogeni. La IARC non stabilisce soglie di consumo sicure, né quantifica il livello di pericolosità di una sostanza rispetto ad altre. Il Comitato congiunto FAO-OMS sugli additivi alimentari (JECFA) ha mantenuto invariata la dose giornaliera accettabile di aspartame, ritenendo che il consumo abituale resti ben al di sotto della soglia di rischio. Tuttavia, mentre l’industria alimentare difende il suo utilizzo come alternativa a basso contenuto calorico allo zucchero. I consumatori chiedono maggiore trasparenza e protezione dai rischi potenziali, sostenendo che l’assenza di prove certe sulla sicurezza dell’aspartame dovrebbe indurre le istituzioni europee a vietarlo per tutelare la salute pubblica.

[di Stefano Baudino]

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