Lina Ishaq, una donna svedese unitasi al gruppo jihadista Stato Islamico (ISIS) in Siria, è stata condannata a 12 anni di carcere per aver preso parte al genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra nei confronti del popolo yazida, una minoranza etnico-religiosa di lingua curda, concentrata principalmente nel Kurdistan iracheno, ma presente anche in Siria, Turchia e in alcune aree della diaspora, come Germania e Stati Uniti. Nello specifico, la cinquantaduenne è stata ritenuta colpevole di aver tenuto in schiavitù tre donne e sei bambini yazidi nella sua casa a Raqqa tra il 2014 e i...
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