mercoledì 19 Febbraio 2025

Intesa Sanpaolo chiude il conto di Visione TV, l’emittente accusata di “filoputinismo”

Il conto bancario di Visione TV è stato chiuso. L’emittente web fondata da Francesco Toscano, disallineata dalla narrazione dei media mainstream sul racconto del conflitto tra Russia e Ucraina, ha infatti ricevuto lo scorso 5 febbraio una comunicazione ufficiale dalla filiale di Reggio Calabria di Banca Intesa Sanpaolo che ne annuncia l’estinzione. Nella lettera si legge: «Con riferimento al conto corrente a voi intestato, con la presente vi comunichiamo il recesso della nostra banca dal relativo contratto e dalla inerente convenzione di assegno, ai sensi e per gli effetti delle norme contrattuali che regolano il rapporto». Nessuna spiegazione ulteriore, nessun riferimento specifico a violazioni o problematiche di natura tecnica, solo la chiusura di un rapporto bancario. Eppure, secondo Francesco Toscano, il provvedimento ha una evidente matrice politica. L’accusa principale mossa dai detrattori di Visione TV, rispedita al mittente da Toscano, è infatti quella di essere un canale di «propaganda russa».

Ma andiamo per ordine. Lo scorso dicembre, il fondatore di Visione TV Francesco Toscano era stato convocato in filiale per chiarimenti su alcuni bonifici diretti a collaboratori della realtà editoriale. Pochi giorni dopo, il 19 dicembre, la testata Linkiesta aveva pubblicato un articolo a firma di Massimiliano Coccia – marito dell’eurodeputata PD Pina Picierno – in cui si anticipava la chiusura del conto di Visione TV e dell’associazione Vento dell’Est, inserendoli nella «galassia putiniana in Italia». Nel pezzo, Coccia scriveva che «su Visione Tv, testata giornalistica diretta da Francesco Toscano e vicina ad Democrazia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo, che è anche casa editrice, l’alert sarebbe scattato dopo la pubblicazione del libro di Vladimir Putin “Le vere cause del conflitto russo ucraino” e per le numerose iniziative organizzate insieme a rappresentanti del governo russo in Italia». Il 24 dicembre, il conto di Vento dell’Est è stato chiuso. A distanza di poco più di un mese, la “profezia” si è avverata anche per Visione TV. Interpellata sulla questione, Banca Intesa ha dichiarato di non poter commentare «casi singoli e specifici», ma ha ribadito che le proprie decisioni sono «improntate all’adempimento degli obblighi normativi». Toscano, però, respinge questa lettura e si appella all’amministratore delegato dell’istituto, Carlo Messina, chiedendo chiarezza.

«Quello che io reputo di particolare importanza è approfondire questa vicenda affinché non passi il messaggio che si legittima un uso arbitrario di funzioni pubbliche, come la raccolta del risparmio, legato a decisioni di enti che rispondono a una parte politica – ha dichiarato Toscano a L’Indipendente –. Penso che siamo di fronte a un punto di non ritorno. Noi dobbiamo capire se siamo entrati in una nuova fase in cui un posizionamento diverso da quello del mainstream su un piano culturale e comunicativo produce in maniera sostanziale, ma negata sul piano formale, una reazione che sa di punizione. La banca, nella sua risposta, ha parlato di “violazione di normative”, escludendo motivazioni politiche. Intanto sarebbe buona prassi, quando si prende una decisione, specificare le cause. La prima volta che sono stato chiamato dal direttore della filiale di Reggio Calabria mi è stato chiesto conto di alcuni pagamenti all’indirizzo di due collaboratori. Io ho risposto che li abbiamo pagati limpidamente perché lavorano, credo sarebbe stato peggio sfruttarli o pagarli in nero, o sbaglio?».

L’accusa principale mossa a Visione TV è di essere un canale di «propaganda russa». Toscano è infatti convinto che il problema sia la linea editoriale dell’emittente: «Massimiliano Coccia, marito di Picierno, ha parlato per primo di questa vicenda su Linkiesta, scrivendo che sarebbe caduta su di noi “la scure del monitoraggio bancario per propaganda filorussa”. E come faceva Coccia a sapere due mesi prima della chiusura del conto? Aveva dato una notizia oppure un input?». Linkiesta aveva citato «fonti investigative» secondo cui l’emittente avrebbe «sostenuto attivamente le politiche di invasione del Cremlino». Toscano, dal canto suo, respinge con forza queste affermazioni e sottolinea come Visione TV abbia semplicemente portato avanti un discorso critico nei confronti della NATO e dell’UE. «Noi non siamo filo-Putin né filo-Trump, ma quando parliamo del conflitto russo-ucraino ci basiamo sulla realtà oggettiva, prendendo atto del fatto che la Russia sta vincendo la guerra. Se questo basta per chiuderci i conti, allora c’è un grande problema di democrazia».

A ogni modo, Toscano non demorde: «Ora voglio andare fino in fondo rispetto a questa vicenda. Ho l’impressione che siamo in un momento molto pericoloso. Ogni regime morente cerca di blindarsi esasperando azioni e concetti. Quando si è in difficoltà si perde il senso del pudore e del limite. Io vivo questi messaggi come passaggi verso una direzione che è ancora più pericolosa, verso una repressione ancora più violenta verso chi dissente. Chiederò che la vicenda venga approfondita in ogni sede e mi auguro che qualche parlamentare se ne occupi e presenti al governo un’interrogazione urgente». Il fondatore di Visione TV ha dichiarato che l’emittente continuerà la propria attività giornalistica e ha annunciato iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della censura finanziaria nei confronti di media non allineati.

[di Stefano Baudino]

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8 Commenti

  1. forse hanno ricevuto disposizioni dagli Usa, in quanto ogni transazione bancaria viene trasmessa a un istituto Usa che controlla. I conti correnti sono in realtà non scritture private tra la banca e il correntista ma rapporti controllati centralmente da organi degli Stati Uniti. Il povero responsabile della banca si e’ dovuto uniformare per non perdere il lavoro… anche lui ha famiglia.

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