Oggi, dopo 49 anni di detenzione, l’attivista per i diritti dei nativi americani Leonardo Peltier è uscito di prigione. Lo scorso gennaio, Peltier ha ricevuto una commutazione della pena in uno degli ultimi atti dell’ex presidente Joe Biden, che tuttavia non ha concesso all’attivista la piena grazia, portandolo a trascorrere il resto dei suoi giorni ai domiciliari e non da persona libera. Oggi ottant’enne, l’attivista è in carcere dal 26 giugno 1975, con l’accusa di avere ucciso due agenti dell’FBI dopo uno scontro a fuoco presso la riserva di Pine Ridge. Il processo a suo carico fu costellato di irregolarità, prove false e minacce ai testimoni. Attivisti, politici, intellettuali e pensatori di tutto il mondo hanno chiesto, nel corso dei decenni, la grazia, rimanendo però inascoltati.
La scelta di commutare la pena dell’attivista nativo americano è stata concessa dall’amministrazione Biden il 20 gennaio, durante il suo ultimo giorno da presidente in carica. Le ragioni con cui l’ex presidente ha deciso di concedere i domiciliari all’attivista sono varie e spaziano dall’età avanzata di Peltier, al continuo deterioramento della sua salute, per arrivare anche alle forti pressioni per il suo rilascio da parte delle nazioni tribali, di premi Nobel per la pace, di ex funzionari delle forze dell’ordine e delle organizzazioni per i diritti umani. Peltier era detenuto presso il Federal Correctional Complex Coleman in Florida ed è rientrato a casa nella riserva indigena di Turtle Mountain, in North Dakota.
Leonard Peltier è stato un attivista per i diritti civili dei nativi americani sin da giovane, appartenete all’American Indian Movement (AIM). Nel 1975 si trovava nella riserva di Pine Ridge, Sud Dakota, quando due agenti dell’FBI, Coler e Williams, dichiararono di stare inseguendo il nativo Jimmy Eagle, ricercato per furto con scasso. Gli agenti, probabilmente pensando di aver individuato il veicolo di Eagle, aprirono il fuoco contro un ranch senza identificarsi. All’interno c’erano alcuni membri dell’AIM, tra cui Peltier. Quest’ultimo e gli altri che si trovavano con lui, senza sapere chi stesse sparando e perché, risposero a loro volta al fuoco. Nel giro di pochi minuti, circa 150 agenti della squadra SWAT del FBI, del BIA e altre squadre armate circondarono il ranch. Nella sparatoria Coler e Williams persero la vita e Peltier fu accusato dell’omicidio assieme agli altri, i quali vennero tuttavia assolti. Lui, invece, venne scelto come capro espiatorio a cui fare scontare una pena esemplare.
[di Dario Lucisano]