venerdì 21 Febbraio 2025

Oltre 230 organizzazioni internazionali chiedono ai governi di smettere di armare Israele

Oltre 230 organizzazioni, tra cui Amnesty International, hanno chiesto con una lettera congiunta ai governi coinvolti nel programma Joint Strike Fighter di interrompere immediatamente il trasferimento di armi a Israele, inclusi i caccia F-35. Nonostante l’obbligo legale di fermare le esportazioni, molti governi continuano infatti a consentire il trasferimento di componenti attraverso gli USA o partner terzi. Per questo, la società civile globale ha avviato azioni legali contro i propri governi. Negli ultimi mesi, le forze armate israeliane hanno usato gli F-35 per attaccare Gaza. Tra gli episodi più noti c’è quello del luglio 2024, quando un F-35 è stato utilizzato per bombardare la “zona sicura” di Al-Mawasi, a Khan Younis, uccidendo 90 palestinesi.

La richiesta di fermare l’invio di caccia a Israele è stata inviata ieri, lunedì 18 febbraio. Ad esclusione degli Stati Uniti, sottolinea la nota, il programma Joint Strike Fighter è sottoscritto solo da Stati firmatari del Trattato sul commercio di armi (ATT), che prevede l’interruzione del commercio diretto e indiretto di attrezzature e tecnologie militari, comprese parti e componenti, «qualora vi sia il rischio concreto che tali attrezzature e tecnologie possano essere utilizzate per commettere o facilitare una grave violazione del diritto umanitario internazionale o del diritto internazionale dei diritti umani». Oltre a ciò, l’invio di caccia F-35 viola la Convenzione di Ginevra, il diritto umanitario internazionale consuetudinario e varie leggi nazionali. La lettera delle organizzazioni, inoltre, ricorda le ultime sentenze della Corte Internazionale di Giustizia: in una di esse, l’organo sancisce che, essendoci il rischio concreto che Israele stia commettendo un genocidio, Israele e gli Stati membri devono attuare misure per prevenire che venga commesso; nell’altra, la CIG definisce illegali gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e obbliga Israele a cessare l’occupazione e tutti gli Stati a non aiutarla o assisterla nella sua occupazione illegale del territorio palestinese occupato.

L’invio di armamenti verso Israele, insomma, è illegale. E per quanto riguarda gli F-35, continua la lettera, questi sono stati utilizzati diverse volte proprio per commettere crimini contro l’umanità a Gaza, che gli Stati che collaborano con Israele dovrebbero impedire che vengano commessi. Malgrado i Paesi dicano di aver fermato l’invio di armamenti verso Tel Aviv, sottolineano le organizzazioni, i Paesi partner dell’F-35 «hanno presentato una serie di posizioni incoerenti che consentono di continuare a esportare parti e componenti dell’F-35 verso Israele», finendo per consentire «i trasferimenti nell’ambito delle licenze esistenti o la fornitura “indiretta” attraverso gli Stati Uniti o altri partner dell’F-35». Per fermare il programma e l’export di armi, sono state avviate cause legali in Australia, Canada, Danimarca, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti, che in due casi – Australia e Paesi Bassi – sono culminate in processi che hanno ordinato la cessazione dell’esportazione di armamenti da parte dei governi. In Italia, la lettera è stata inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto. Il Paese risulta partner di secondo livello nel programma Joint Strike Fighter ed è l’unico Stato in Europa a ospitare sul proprio territorio un impianto di assemblaggio finale del caccia F-35.

[di Dario Lucisano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria