Negli Stati Uniti, in Texas, un bambino in età scolare si è ammalato ed è deceduto per il morbillo, malattia respiratoria altamente contagiosa che negli Usa non uccideva più da ormai dieci anni. La causa di morte è stata confermata da autorità statali e funzionari sanitari locali, sottolineando che il decesso è avvenuto durante un’epidemia iniziata il mese scorso, definita «la più grande del Texas in quasi 30 anni» e che ha coinvolto oltre 120 casi di persone contagiate. Il bambino non è ancora stato identificato ma stando a quanto riportato si sa che non era vaccinato e che era ricoverato al Covenant Children’s Hospital di Lubbock, anche se le informazioni relative al suo stato di salute prima di contrarre la malattia non sono ancora note. Il caso già scalda la polemica politica americana e pone al centro del dibattito sanitario la sfiducia della popolazione verso i vaccini, drasticamente cresciuta durante la pandemia di Covid-19. Gli Stati Uniti avevano dichiarato da anni sconfitto ed eradicato il morbillo, evidentemente in modo prematuro.
Cos’è il morbillo
Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa causata da un virus a RNA della famiglia Paramyxoviridae, genere Morbillivirus. Colpisce una sola volta nella vita, visto che il corpo dopo la malattia sviluppa un immunità definitiva, motivo per cui colpisce tipicamente i bambini. Dopo un periodo di incubazione di 10-12 giorni, i sintomi iniziali includono febbre alta, tosse secca, congiuntivite, rinorrea ed eventuali piccole lesioni biancastre all’interno della bocca, mentre dopo 3-5 giorni dall’inizio dei sintomi, spesso compare l’eruzione cutanea tipica che parte dal viso e si diffonde al resto del corpo. Nella maggior parte dei casi il tutto si risolve spontaneamente, ma sono state riportate anche complicazioni gravi derivate dalla malattia, tra cui tra cui polmonite, encefalite e morte. Tra gli effetti più temuti, c’è la pancelafite subacuta sclerosante, una malattia neurodegenerativa sempre fatale che può manifestarsi raramente anni dopo l’infezione e l’immunosoppressione post-morbillosa, la quale può durare mesi o anni e rende i soggetti più vulnerabili ad altre infezioni. Per quanto riguarda i trattamenti, invece, non esiste una cura antivirale univoca e specifica per il morbillo e spesso la malattia viene contrastata tramite somministrazione di antipiretici, vitamina A, antibiotici e con corretta idratazione e nutrizione.
I vaccini e i dati a riguardo
Nonostante il miglioramento delle condizioni di salute e igienico sanitarie e il fatto che, secondo i dati disponibili, la letalità della malattia fosse già in calo, prima dell’introduzione del vaccino negli anni ’60 il morbillo provocava milioni di morti annui a livello globale. Prima di quel periodo, infatti, tale malattia era una delle principali cause di morte tra i bambini a livello globale – si stima che solo tra il 1855 ed il 2005 abbia causato il decesso di circa 200 milioni di persone – anche se spesso viene sottolineato che, nel periodo antecedente agli anni ’50, numerosi decessi infantili erano dovuti alle condizioni igienico sanitarie decisamente peggiori: basta pensare che nel 1895 si registravano circa 347 decessi ogni 1.000 nati vivi. Tuttavia, è innegabile come dal periodo in cui furono introdotti i vaccini si è registrato un drastico calo della letalità della malattia, la quale è stata persino dichiarata “eliminata” negli Stati Uniti nel 2000, ovvero non si erano registrate trasmissioni endemiche continue nel Paese per almeno 12 mesi consecutivi. Il vaccino contro il morbillo esiste da decenni ed è considerato altamente efficace e sicuro. Viene somministrato sotto forma di vaccino trivalente (MPR, contro morbillo, parotite e rosolia) o tetravalente (MPRV, che include anche la varicella) e contiene virus attenuati, i quali stimolano una risposta immunitaria senza causare la malattia. Secondo diverse agenzie e organizzazioni sanitarie, però, la soglia dell’immunità di gregge stimata al 95% – ovvero la soglia, dipendente principalmente dalla contagiosità del patogeno, per cui una popolazione è protetta da una malattia infettiva quando una percentuale sufficiente di individui è immune – non è più stata raggiunta in alcune zone americane negli ultimi anni, aumentando il rischio di epidemie. La contea di Gaines, in particolare, considerata epicentro dell’attuale crisi, avrebbe uno dei tassi più alti di esenzioni vaccinali scolastiche secondo gli ultimi dati – con il 14% degli studenti che ha saltato almeno una dose obbligatoria – e possiede anche una forte comunità di homeschooling e scuole private, le quali spesso non richiedono tale vaccino come requisito obbligatorio.
Il bambino deceduto negli Stati Uniti
Il bambino deceduto, nonostante non fosse di Lubbock, faceva parte di un’ondata di ricoveri presso il Covenant Children’s Hospital situato nella zona, dove oltre 20 pazienti sono stati curati per complicazioni legate al morbillo. Tra questi, secondo quanto riportato alle agenzie di stampa internazionali, molti avrebbero sviluppato polmoniti, necessitando di ossigeno e intubazione. Per quanto riguarda il bambino deceduto, è stato riportato che non era vaccinato contro la malattia e che era in età scolare, anche se informazioni sul suo stato di salute preliminare risultano ancora assenti, visto che le sue generalità non sono state diffuse e il suo caso non è ancora stato inserito nell’aggiornamento settimanale del Centro di Controllo delle Malattie americano (CDC). Il governo federale ha già inviato supporto tecnico nell’area colpita, mentre il caso sembra destinato a diventare una vera e propria miccia per un dibattito politico in tema di vaccini: Robert F. Kennedy Jr., segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani statunitense, ha affermato che il Dipartimento sta già monitorando i casi, definendo l’attuale epidemia in Texas come «non insolita» e aggiungendo che la maggior parte di coloro che erano ricoverati fossero in tale situazione per «quarantena». D’altra parte, la dottoressa Lara Johnson del Covenant Hospital ha contestato tali affermazioni, dichiarando: «Non ricoveriamo i pazienti per motivi di quarantena». Nel frattempo, un nuovo caso di morbillo è stato confermato nella contea di Rockwall, a est di Dallas, dimostrando come il virus continui a diffondersi.
[di Roberto Demaio]
Concordo con il tuo commento in tutti i suoi punti, compreso l’ultimo. Dare rilevanza con un articolo ad un unico decesso per morbillo, senza nemmeno circostanziarlo in modo debito (le condizioni di salute del bambino sono essenziali per capire come sono andate effettivamente le cose) che scelta editoriale è??? Davvero con un articolo così non si vuole andare alla pancia dei lettori? A creare incertezze e paure? E poi la ripetizione delle solite frasi “vaccino considerato efficace e sicuro” … E da chi? Dov’è l’approfondimento scientifico in merito?
Aggiungo che sì, anche secondo me, l’articolo un po’ di terrorismo lo fa: questa epidemia, leggendo l’articolo, fa quasi venire in mente le bare di Bergamo e sappiamo come oggi negli States i fabbricanti di farmaci siano in allarme per il nuovo inquilino alla sanità: non mi stupirei che nella vicenda di questa epidemia o nella sua narrazione ci sia lo zampino di qualcuno…. Mi stupisce che giornalisti “indipendenti” non siano “vaccinati” su questi meccanismi, visibili ormai ad occhi chiusi.
Aggiungo che i dati italiani sulla efficacia del vaccino anti morbillo sono relativi alla limitazione della malattia e non alla relativa riduzione di mortalità, inoltre non indicano l’altra faccia della medaglia: quanti effetti avversi, tenendo conto del sistema di vigilanza passiva?
Mi piacerebbe leggere su “l’Indipendente” un approfondimento sul sistema (vigilanza passiva) di segnalazione degli effetti avversi dei farmaci e dei vaccini e sul sistema (cosiddetto algoritmo OMS) che permette di non correlare alla vaccinazione la quasi totalità dei casi di effetti avversi.
Mi spiace non ho rinnovato l’abbonamento a “L’Indipendente” (ma lo sarà davvero?) per articoli come questo.
Commento con un post telegram del Professor Paolo Bellavite:
Pillole anti-Lorenzin. Morbillo
1. Non c’è “emergenza” sanitaria per il morbillo, né rischio di epidemie. Malattia comunissima all’inizio del ‘900, è diminuita nel tempo, senza vaccini. Il tasso di mortalità infantile per il morbillo, che era di 3 per 1000 nati vivi nel 1930, è passato a 0,2 nel 1961 ed è stato quasi azzerato attorno al 1980, ben prima dell’introduzione dei vaccini. I casi sono passati da 200 per 100.000 abitanti nel 1930 a 20 nel 2000, anno in cui iniziò la vaccinazione pediatrica generale in Italia. In alcune annate, in modo imprevedibile e nella stagione invernale, insorgono piccoli picchi di infezioni morbillose, che si auto-limitano fino a scomparire. Nel 2023 i casi sono stati una cinquantina, nel 2024 un migliaio. Il morbillo ricompare sporadicamente anche in nazioni altamente vaccinate e non è stato eliminato dall’Europa, né con la raccomandazione, né con la costrizione.
2. Nel 2000 l’obiettivo del 75% di coperture vaccinali era considerato “soddisfacente” e nel 2010 i bambini vaccinati erano già 90%, senza obblighi. Ciononostante, la Lorenzin (con Obama, Renzi, Glaxo, Ricciardi, ecc.) voleva le coperture pediatriche al 95%. Eppure, il morbillo colpisce soprattutto gli adulti e molti casi insorgono nel primo anno di vita, prima dell’età vaccinabile (15 mesi). Nel 2017, l’80% dei casi si è presentato in fasce di età non coperte dall’obbligo. Di conseguenza, è impossibile che un eventuale rialzo di coperture di pochi punti, per eventuale effetto della Lorenzin, possa far conseguire l’effetto gregge, unico argomento eventualmente compatibile con l’art. 32.
3. La forzatura dell’obbligo è inutile e probabilmente dannosa. Nei dati italiani non c’è alcuna correlazione tra l’incidenza del morbillo e le coperture vaccinali nelle diverse Regioni. Ciò significa che piccole variazioni di coperture tra l’80% (minimo) e il 98% (massimo) non hanno alcun effetto sull’epidemiologia del morbillo. Emergono prove che la protezione decade più rapidamente del previsto e larghe fasce di popolazione sono suscettibili. Invece l’immunità da malattia ha durata molto più lunga, soprattutto in presenza di una circolazione del virus, che serve da richiamo. Anche per questo, l’obiettivo di nazione “morbillo-free” è discutibile, oltre che irrealistico.
4. Visto che la malattia non è senza complicazioni, non si può escludere che il vaccino potrebbe essere utile, su base volontaria, se esistesse in forma singola. Inoltre, un vaccino monocomponente sarebbe molto utile per delimitare eventuali focolai, vaccinando la cerchia delle persone entro 72 ore da un eventuale contatto con persona infetta. Purtroppo, le case farmaceutiche si sono accordate per fabbricare e vendere solo i vaccini complessi (MPR e MPRV), molto più remunerativi per loro.
5. Come sempre, il rapporto benefici/rischi si soppesa confrontando il rischio di malattia con quello del vaccino. A titolo di esempio e approssimando, se consideriamo 1000 casi in Italia, di cui il 30% (300) con complicazioni (epatite o polmonite), e assumiamo che i suscettibili siano il 20% della popolazione (12 milioni), il rischio di morbillo complicato è di 300/12, cioè 25 casi per milione. D’altra parte, il rischio di complicazioni gravi della vaccinazione (per milione di vaccinati) è di 800 casi di convulsioni febbrili, 67 casi di piastrinopenia emorragica, 4 casi di anafilassi e 2 casi di encefalomielite (dati estrapolati dal piano vaccinale 2017). Il bilancio non è certo a favore della vaccinazione e tanto meno dell’obbligo che introduce rischi dopo un consenso “informato” molto discutibile.
Troppa ideologia sui vaccini, sulla loro reale efficacia e soprattutto sugli effetti a lungo termine sulle capacità reattive di un sistema immunitario sano. Certo è che, almeno dal punto di vista temporale, da quando dagli inizi degli anni 60 sono cominciate le vaccinazioni a tappeto, con alti e bassi, ad esempio le ultime epidemie di morbillo in Africa si sono verificate dopo le campagne vaccinali…, le patologie croniche sono aumentate in modo esponenziale: una coincidenza? Un conto è un vaccino orale ( anti-polio), che agisce all’ esterno del corpo (apparato gastro-enterico, dove si trova almeno l’ 80% del sistema immunitario) o un vaccino spray nasale, un’ altro è un’ inoculazione intramuscolo o sottocute DENTRO ad un organismo di porzioni di virus, batteri etc. che lì non arriverebbero mai eccetto che in caso di una ferita da morso (rabbia, per cui raramente si vaccina) o di ferita infetta (tetano). Infatti la vaccinazione antitetanica, che tutti noi abbiamo ricevuto è importante, quella con la maggior efficacia protettiva (90%) e che perdura nel tempo. Invece, la prima cosa che fanno al pronto soccorso, quando arriva il paziente vaccinato con una ferita da taglio, è la somministrazione del siero anti-tetanico (sic!, con il rischio di malattia da siero) mettendo così indirettamente in discussione l’ efficacia del vaccino. E vabbè, si sa che la Medicina non è una scienza esatta come la Fisica e la Matematica e quindi dovrebbe essere trattata come tale e non come un’ equazione di secondo grado. Una vaccinazione a tappeto ed obbligatoria è sicuramente più dannosa che utile e sarà compito dei medici del futuro di valutare con attenzione come, quando e dove utilizzarla se vogliono sopravvivere alla supremazia in arrivo della IA.
Non fa terrorismo ma non capisco a cosa serva un articolo del genere…
Forse, come in genere fa L’indipendente, valeva la pena di aspettare ad avere almeno tutte le informazioni del caso
Non fa terrorismo ma onestamente non capisco a cosa serva un articolo del genere…
Forse valeva la pena almeno di aspettare ad avere tutte le informazioni relative all’ accaduto.
Non fa terrorismo ma non si capisce bene a cosa serva una notizia del genere.
Differenze tra il vaccino contro il morbillo e quello contro il Covid su tecnologia m-rna: 1)Il vaccino contro il morbillo è STERILIZZANTE cioè (tranne quei rari casi in cui il vaccino non fa effetto) BLOCCA il contagio quindi NON ti puoi ammalare e non puoi far ammalare gli altri, quello contro il Covid NO e, come da studi sui detenuti della California la differenza max di propensione al contagio è il 40% tra un trivaccinato appena vaccinato e un non vaccinato, abbiamo visto tutti che anche i vaccinati si ammalavano e contagiavano 2)Il vaccino contro il morbillo NON è con tecnologia m-rna ma a virus attenuato. Per il sistema immunitario è come andare in guerra: con la tecnologia m-rna hai le istruzioni ma il nemico non lo hai mai visto, col virus attenuato hai visto il nemico ma ubriaco, se hai avuto la malattia hai visto il nemico in tutta la sua forza e intelligenza. Infatti da sempre (e ora gli studi hanno dimostrato che è così anche per il Covid) l’immunità DA MALATTIA è superiore a qualunque altra!!….p.s. vedrete che alla fine sia per l’efficacia sia per effetti avversi imprevedibili la tecnologia m-rna VERRA’ ABBANDONATA!
“Il vaccino contro il morbillo è STERILIZZANTE cioè (tranne quei rari casi in cui il vaccino non fa effetto) BLOCCA il contagio quindi NON ti puoi ammalare e non puoi far ammalare gli altri” , buongiorno, potrei avere il riferimento agli studi che confermano questa affermazione, anche in inglese. La ringrazio in anticipo. Per quanto riguarda le restanti affermazioni sul vaccino covid, il tutto resta molto vago avendo perso qualsiasi gruppo di controllo, fondamentale nei test vaccinali, ma sarebbe utile avere documentazione di ricerche anche su quello, semmai ci fossero, possibilmente, anzi obbligatoriamente in doppio. Sulla nocività e poca sicurezza della tecnologia mRNA molti si sono già pronunciati, tipo lo stato della Florida USA.
A questo link https://www.uniticontrolaids.it/BO/Repository/News/2019/ConvegnoVaccinazioni17ottobre/MorbilloinItalia-Filia.pdf trova un grafico dove è EVIDENTE che da quando è iniziata la vaccinazione in Italia i casi di morbillo sono DIMINUITI enormemente, anche se la curva della vaccinazione non segue perfettamente la curva del morbillo poichè sappiamo che il morbillo è una malattia ciclica. Se non hai il morbillo NON puoi contagiarlo e , a differenza del Covid, il morbillo NON può essere asintomatico!!!
temo che ci sia un errore in termini, “non avere il morbillo non puoi contagiare” non corrisponde alla realtà. Si dovrebbe conprendere che non avendo i sintomi si può essere comunque contagiosi considerando che si è portaori, avendo anche gli anticorpi, quindi con viremia molto bassa. Il morbillo è una comune malatia esantematica, curabilissima nelle complicazioni batteriche che una volta portavano ai decessi in assenza di antibiotici, per quanto riguarda l’encefalite post infettiva , il tutto resta ancora nel mistero. Consiglio “Vaccini e immunità” edizioni Macro, per non andare troppo nel tecnico ma nel divulgativo. Per quanto riguarda la ricerca che mi ha inviato dalle conclusioni si evince tranquilamente che continuano ancora a confondere infezione con sintomi che la evidenziano, ed il credere che con le vacaccinazioni si possa eradicare il problema, cosa assolutamente non possibile se non con il’immunità naturale derivante da un abbassamento di infettitivita che potrebbe durare secoli. L’aver vinto contro la polio orale e contro il vaiolo vuol dire prendersi dei meriti che la vaccinazione ha solo in parte, e qualcuno pensa anche un merito marginale. Quindi tutti i dati proposti hanno un giusta valenza ma se interpretati male creano solo danno.
La notizia c’è. L’informazione che la vaccinazione contro il morbillo sia stata efficacie in passato per evitare le mortalità c’è. Sulla questione encefalite post infettiva la cosa non è ancora ben chiara, ma sembra che non sia calata per nulla. Queste perché i virus circolano ugualmente indipendentemente dalle vaccinazioni, dato che rischio e pericolo sono due cose profondamente distinte. L’immunità di gregge non esiste così come proposta, è un’invenzione lessicale non so bene di chi. Esiste una vaccinazione a tappeto effettuata sul 90-95% della popolazione (adolescenti, in questo caso) effettuata con un vaccino efficace che modifica la sintomatologia per uno specifico patogeno virale o batterico (categorie ben distinte). Quindi Pur avendo raggiunto una così alta percentuale di vaccinazioni nella popolazione sensibile, l’immunità non c’è, ma esiste solo una differente risposta degli organismi vaccinati nei confronti dell’infezione, si spera sintomi lievi che non portino a decorsi gravi. L’encefalite, infatti, sembra che sia un decorso imprevisto indipendente dai sintomi lievi vaccinali ma legata all’infezione, perché il patogeno comunque continua e continuerà a circolare sempre.
Tant’è che si dovrebbe verificare chi è portatore sano e chi non lo è, considerando che essendoci ammalati in gioventù, tutti noi, abbiamo sviluppato anticorpi, ma non è detto che abbiamo espulso completamente il patogeno (come accade ad esempio per l’epatite B, dove esiste un 40% dei soggetti, ammalatisi in un passato, che sono portatori del virus e degli anticorpi allo stesso momento, e resteranno così per tutta la loro vita, quindi portatori “sani”). Ma in generale noi ospitiamo fino alla morte i patogeni che abbiamo incontrato nella nostra vita, ed è riconosciuto che ospitiamo nel corpo circa 7 miliardi di ceppi differenti tra virus e batteri, a fronte di un ugual numero di cellule organiche nostre. Quindi alla luce di queste informazioni, tutte riscontrabili, di quale immunità si sta parlando? Quale sarebbe l’immunità indotta da vaccino se il concetto di immunità non esiste intesa come “assoluta scomparsa del patogeno”. Quindi i singoli casi hanno poco senso, così come esistono vaccinazioni più o meno efficaci nel ridurre i sintomi, ma solo quelli! Il discorso rischi e benefici nell’attuazione di una vaccinazione, quindi, deve restare una scelta esclusivamente personale, libera e consapevole, beneficiata da un onesto rapporto medico-paziente. La pratica vaccinale non ha nessun nesso logico o pratico con il “gregge”, ma solo una valenza esclusivamente personale. Se un medico ricercatore riesce a dimostrare, attraverso delle conte virali mirate, la differenza di infettività tra un vaccinato e un non vaccinato saremmo tutti ben contenti, e questo comunque varia da patogeno e patogeno e, soprattutto, tra vaccinazioni differenti per lo stesso patogeno. Semplificare è un errore, così come credere in cose non vere.
Un profondo abbraccio alla famiglia che ha perso il loro figlio.
!!!????????????????????????????
Quindi ? Obiettivo dell’articolo ? Promuovere il vaccino contro il morbillo oppure il trivalente o il tetravalente ?
Articolo deludente da parte di una giornale come il vostro
Le epidemie di morbillo sono cicliche, e purtroppo si muore ancora di questa malattia, vaccinati o no. Il prezzo da pagare per l’immunità di gregge soprattutto per il vaccino MPR-V è molto alto, con schiere di bambini danneggiati a vita e intere famiglie abbandonate dalle autorità sanitarie perché le reazioni avverse raramente vengono riconosciute e risarcite. Che poi un risarcimento non riporta tuo figlio a come era prima del vaccino.
effettivamente sono d’accordo con Eros…
Dove sarebbe la notizia? Un bambino morto in 10 anni? E per fortuna che voi dovreste essere il giornale diverso dal mainstream… Se anche voi fate terrorismo , non siete molto diversi
Proprio così, Eros. Concordo.
Mettere a conoscenza di un fatto non vuol dire fare terrorismo. Inoltre, dove sta scritto che l’ Indipendente deve andare sempre e comunque contro il mainstream, così per partito preso? Ma poi, una notizia del genere fa terrorismo? Una notizia del genere è a favore del mainstream? Ma su che basi? Un po’ di presenza mentale per favore.. Forse il terrorismo sta nel chi legge l’ articolo, occhio malestro