sabato 1 Marzo 2025

Contro il Covid non si vaccina più nessuno: in Italia copertura al 5% anche tra gli over 80

Tra l’agosto 2024 e il gennaio 2025, l’Italia ha registrato una copertura vaccinale contro il Covid ben al di sotto della media europea, ferma all’un percento tra le persone di oltre 60 anni e al 5,8% tra gli ultraottantenni. Lo attesta un nuovo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che analizzando i dati inerenti al nostro Paese ha evidenziato un divario significativo con gli Stati del Nord Europa e una situazione simile a quella dell’Europa dell’Est. Complessivamente, nei 20 Paesi analizzati, il tasso mediano di copertura è stato del 7,4% tra gli over 60 e del 10,8% tra gli over 80. Mentre alcuni Paesi superano il 50% di copertura, l’Italia si conferma tra le nazioni con il minor numero di vaccinati. Questo accade nonostante, secondo le linee guida del ministero della Salute, il richiamo vaccinale rimanga raccomandato e gratuito per tutte le persone con più di 60 anni di età.

Nello specifico, nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute, nel periodo considerato in Italia si sono vaccinate solo 13,2 milioni di persone di età pari o superiore a 60 anni, di cui 3,9 milioni di persone con un’età pari o superiore a 80 anni. Le percentuali risultano ancora più basse nelle fasce anagrafiche più giovani: nei 70-79enni è pari solo al 4,1%, mentre tra le persone di età compresa fra i 60 e i 69 anni si ferma all’1%. A livello europeo, il tasso di vaccinazione tra gli over 80 si attesta a poco meno dell’11%, mentre per la fascia di età superiore ai 60 anni la copertura si ferma al 7,37%. Tra i Paesi del continente, solo la Svezia supera il 50% di vaccinati tra gli over 60, mentre tra gli over 80 raggiungono questa soglia sei nazioni: Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Irlanda e Porto. Nel complesso, tra agosto e gennaio, in Europa sono state somministrate in tutto 15 milioni di dosi di vaccino, di cui oltre il 75% è rappresentato da Pfizer. La versione aggiornata alla variante JN.1 costituisce il 70,6% delle somministrazioni.

Nel frattempo, il mese scorso, la Commissione Europea ha firmato un contratto quadriennale con Moderna per l’acquisto congiunto di vaccini mRNA contro il Covid-19, permettendo ai 17 Paesi partecipanti di ordinare fino a 146 milioni di dosi. L’Italia non rientra tra i Paesi partecipanti a questo accordo, ma il nostro Paese ha già assicurato la fornitura annuale di dosi vaccinali anti-Covid fino al 31 dicembre 2026 grazie a precedenti accordi di acquisto: un meccanismo che garantisce una disponibilità continua di vaccini senza la necessità di nuovi acquisti immediati. Qualora emergesse la necessità di dosi vaccinali supplementari o aggiornate per nuove varianti del virus, l’Italia ha previsto la possibilità di procedere con ulteriori operazioni di approvvigionamento. Le singole regioni detengono comunque una certa autonomia nella gestione sanitaria, potendo decidere di acquistare ulteriori dosi in base alle proprie valutazioni. lo scorso agosto, ad esempio, la Regione Emilia-Romagna aveva richiesto a Pfizer la fornitura di mezzo milione di vaccini anti-Covid adattati alle nuove varianti. Vista la progressiva diminuzione della richiesta e della pericolosità della malattia, l’ordine della regione – che ha messo sul piatto circa nove milioni di euro di soldi pubblici alla multinazionale del farmaco americana per tali dose – è apparso alquanto sproporzionato.

Nel dicembre del 2023, un’analisi svolta dal sito Politico, basata su statistiche diramate da 19 Paesi europei, ha rivelato che sarebbero state cestinate almeno 215 milioni di dosi di vaccini contro il Covid-19 acquistate dagli Stati UE durante la fase pandemica. Il tutto per un costo stimato per i contribuenti di circa 4 miliardi di euro. I dati hanno infatti mostrato che i Pesi membri avrebbero scartato una media di 0,7 vaccini per ogni componente della loro popolazione. In termini assoluti, è stato attestato come l’Italia sia al secondo posto per dosi di vaccino buttate via (49 milioni), preceduta solo dalla Germania (83 milioni).

[di Stefano Baudino]

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3 Commenti

  1. Quando si fa un articolo del genere per ONESTA’ INTELLETTUALE si comunicano anche, nello stesso periodo temporale, i morti di Covid in quella fascia di età rispetto al TOTALE della popolazione italiana in quella fascia di età. Solo così uno si può fare un’idea COMPLETA altrimenti anche voi cominciate a seguire gli altri media con omissione di una parte della verità. Aspetto quindi il COMPLETAMENTO di questo articolo con morti per Covid nel perido temporale preso in esame, per fascia di età, rispetto alla popolazione di quella fascia di età!!!

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