martedì 4 Marzo 2025

Gli annunci militaristi dei leader esaltano le aziende di armi in borsa: Leonardo + 16%

Il settore della difesa è in piena ascesa sui mercati finanziari europei. Dopo le dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e di altri leader internazionali sulla necessità di un massiccio riarmo del Vecchio Continente, i titoli delle principali aziende del comparto hanno registrato rialzi record. L’italiana Leonardo ieri ha registrato un’impennata a Piazza Affari (+16,6%), seguita da Iveco Group (+3,9%), mentre la tedesca Rheinmetall ha segnato un aumento del 14%, confermando una crescita del 61% da inizio anno. Anche altre big della difesa, come BAE Systems, Thales e Saab, hanno registrato forti incrementi, in un rally che riflette l’attesa per nuovi investimenti militari in Europa.

La scorsa settimana, Ursula von der Leyen aveva anticipato che avrebbe presentato un «piano completo» per il riarmo europeo al Consiglio europeo del 6 marzo, alimentando il trend positivo dei titoli della difesa. Oggi, la presidente della Commissione lo ha ufficializzato affermando che «un nuovo strumento fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa», per un totale di 800 miliardi. Von der Leyen ha spiegato che invierà una lettera ai leader degli Stati membri che conterrà una serie di proposte concrete per potenziare l’azione europea per difesa e sicurezza continentale. Negli scorsi giorni, il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto di portare la spesa per la difesa al 3,5% del PIL, mentre il governo britannico ha annunciato un piano da 1,6 miliardi di sterline per rifornire l’Ucraina con 5mila missili di difesa aerea. L’ottimismo degli investitori si è tradotto in numeri record sui mercati. Il settore Aerospace & Defense europeo ha guadagnato il 33,1% da inizio anno, superando le performance di banche (+26%) e assicurazioni (+18,2%). La scorsa settimana, dopo che la presidente della Commissione UE ha manifestato l’intenzione di proporre agli Stati membri di sospendere i vincoli del Patto di stabilità e di crescita per le spese relative alla difesa, ha fatto segnare un rialzo del 3%. Molto chiaro il trend dell’ultima fase: in Italia, Leonardo ha beneficiato di nuovi ordini per velivoli militari ed elicotteri, guadagnando il 40,6% nel 2025 (e il 300% negli ultimi tre anni). La tedesca Rheinmetall, produttrice dei carri armati Leopard, da inizio anno ha già guadagnato il 61%, mentre la britannica BAE Systems ha registrato un +20% nello stesso periodo, con un balzo del +4,3% negli ultimi giorni.

L’accelerazione della spesa militare europea è spinta anche dalle pressioni statunitensi. L’ex presidente Donald Trump ha esortato i Paesi NATO ad aumentare i finanziamenti fino al 5% del PIL, una soglia mai raggiunta da nessun membro dell’alleanza. Attualmente, la Polonia è lo Stato con la spesa più alta (4,7% del PIL), ma altri Paesi stanno valutando incrementi significativi. La Germania, ad esempio, sta discutendo l’istituzione di un fondo speciale per la difesa da 400 miliardi di euro, mentre la Francia e il Regno Unito puntano su programmi congiunti di riarmo e produzione di armamenti. Secondo gli analisti, il settore della difesa potrebbe continuare la sua crescita fino al 2030, trainato dall’aumento degli ordini e dalla necessità di rafforzare le scorte militari. L’ipotesi più estrema è quella di un ritorno ai livelli di spesa della Guerra Fredda, con il G7 che potrebbe investire fino a 10mila miliardi di euro nel prossimo decennio. La crescita del comparto è inoltre legata alla guerra in Ucraina e alle tensioni internazionali, che stanno spingendo i governi a potenziare le proprie capacità belliche.

Per quanto concerne Leonardo, società partecipata per il 30,2% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano e attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, parlavano già molto chiaro i numeri con cui è stato chiuso il 2024: ricavi a 17,8 miliardi di euro (+11,1%), ordini per 20,9 miliardi (+16,8%) e un margine operativo lordo (EBITDA) di 1,525 miliardi (+12,9%). Una performance che ha superato le previsioni degli analisti e che testimonia come il perdurare delle tensioni geopolitiche alimenti i profitti dell’industria bellica. In una nota diramata dall’azienda, si leggeva che è «di particolare rilievo l’apporto dell’elettronica per la difesa e sicurezza, sia nella componente europea, sia, in particolare, in quella statunitense, e nel business elicotteri». Un mercato su cui Leonardo continua a investire, avendo iniziato a inviare gli elicotteri AgustaWestland AW119Kx “Koala-Ofer” a Israele per l’addestramento dei suoi piloti.

[di Stefano Baudino]

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