Il Comune di San Vito di Cadore, in provincia di Belluno, ha perso la causa intentata contro 25 cittadini che avevano protestato contro la variante stradale prevista per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Il Comune aveva chiesto un risarcimento di quasi 150mila euro, accusando i cittadini di aver “abusato” del proprio diritto di protesta presentando troppe cause in tribunale e di aver danneggiato l’immagine dell’ente. La richiesta è stata respinta e il Comune è stato condannato a pagare circa 40mila euro di risarcimento. La decisione del tribunale conferma il diritto dei cittadini a portare avanti le proprie proteste. Quelle dei cittadini di San Vito di Cadore, in particolare, si collocano su una scia di generali contestazioni per le opere previste per le Olimpiadi invernali, che hanno interessato diverse aree del Veneto e della Lombardia.
La causa contro i cittadini davanti al Tribunale di Belluno è stata presentata nell’aprile 2024 dall’allora commissario prefettizio straordinario Antonino Russo. Russo contestava ai cittadini un “eccesso di ricorsi” davanti al tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, che avrebbe causato al Comune un danno da “abuso del diritto” pari a 64.526,44 euro, corrispondenti alle spese stanziate per la difesa in aula. Oltre a ciò, Russo reclamava un danno di immagine per presunta diffamazione pari ad altri 80.000 euro. In totale, il Comune ha chiesto ai propri cittadini 144.526,44 euro. Alcuni dei cittadini accusati, inoltre, erano candidati alle elezioni comunali e hanno dovuto rinunciare alla propria posizione in Consiglio a causa del contenzioso con l’ente. In sede di giudizio, la giudice Chiara Sandini ha definito la richiesta del Comune “inammissibile”. “Il diritto all’azione è costituzionalmente garantito dall’art. 24 della Costituzione”, scrive la giudice. “L’ordinamento riconosce a chiunque la possibilità di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”. Per quanto riguarda la presunta presentazione di troppe cause da parte dei cittadini, Sandini ha rimarcato che un giudizio sulla quantità di ricorsi “non può essere sindacato in questa sede”.
Le proteste dei cittadini di San Vito di Cadore riguardano la realizzazione di uno svincolo stradale sulla statale 51 di Alemagna che servirebbe a spostare il flusso del traffico al di fuori del Paese in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina. La strada dovrebbe passare sopra l’argine del fiume Boite e minerebbe, ritengono i comitati, la stabilità idrogeologica della zona. I cittadini di San Vito di Cadore non sono gli unici a protestare contro la realizzazione di opere – collaterali e non – per le prossime Olimpiadi invernali. A Cortina è particolarmente noto il caso della pista da bob, i cui lavori sono iniziati solo un anno fa, dopo un turbolento iter burocratico e diverse contestazioni degli abitanti, che si sono mossi contro l’abbattimento dei 500 larici secolari destinati a venire tagliati per fare spazio all’opera. Ad agosto del 2024, inoltre i lavori per le Olimpiadi sono finiti sotto la lente dell’antimafia, mentre verso la fine dello scorso maggio è stata aperta una inchiesta per corruzione contro la Fondazione.
[di Dario Lucisano]