martedì 15 Aprile 2025

Cos’è il piano dell’UE che vuole “mobilitare” 10 mila miliardi di risparmi dei cittadini?

Mobilitare i risparmi delle famiglie per sostenere il riarmo europeo: è una delle proposte lanciate dalla Commissione europea e contenuta nel Libro Bianco per il Futuro della Difesa Europa, il documento volto a organizzare il settore degli investimenti militari e della Difesa a livello comunitario. In particolare, i vertici di Bruxelles intendono creare una Unione dei risparmi e degli investimenti per mettere in circolo i 10 mila miliardi di risparmi presenti nei conti correnti, trasformandoli in capitali di rischio e in investimenti con l’obiettivo di sostenere la competitività dell’industria europea e il riarmo: “l‘Unione dei risparmi e degli investimenti aiuterà a convogliare l’investimento privato aggiuntivo nel settore della difesa. Essa potrebbe, da sola, attrarre centinaia di miliardi aggiuntivi all’anno nell’economia europea, rafforzando la sua competitività”, si legge nel Libro Bianco. La misura prevede, per la sua realizzazione, di eliminare le barriere finanziarie tra gli Stati membri e la possibile creazione di un “conto di risparmio e investimento” per incentivare e agevolare la partecipazione dei piccoli risparmiatori al mercato dei capitali. Inoltre, sono previste nuove regole di “due diligence” nel settore finanziario e dei provvedimenti per potenziare «l’alfabetizzazione finanziaria» tra i cittadini. Il piano sui risparmi sarà discusso oggi dalla Commissione, anche sulla scia delle considerazioni e delle proposte di Mario Draghi, e ai governi nazionali verrà presentata la proposta di comunicazione sull’Unione dei risparmi e gli investimenti.

I conti di risparmio e investimento – che potrebbero essere i principali mezzi per attivare le risorse economiche private – dovrebbero essere strumenti finanziari che combinano le caratteristiche dei conti di risparmio tradizionali con opportunità di investimento, permettendo così di accumulare capitale nel tempo e ottenere rendimenti superiori rispetto ai conti deposito o ai conti correnti standard. Per invogliare i cittadini a investire le loro risorse, infatti, sarebbe previsto l’aumento dei rendimenti sui risparmi e l’ampliamento delle opportunità di finanziamento per le imprese. Secondo quanto riferito dal Sole 24 Ore, in alcuni Paesi questo strumento è già utilizzato e ha dato buoni risultati, grazie a piattaforme digitali semplici da usare, regole fiscali semplificate e rendimenti preferenziali. Non a caso, la Commissione ha in programma di presentare, entro giugno, «proposte di revisione della due diligence, della trasparenza e dei requisiti prudenziali per banche e assicuratori» con «un’ulteriore semplificazione» delle regole, una sorta di “deregolamentazione finanziaria” che dovrebbe promuovere la capacità di convogliare gli investimenti nel settore bellico. L’adozione di un provvedimento sui conti di risparmio è prevista entro settembre e potrebbe essere un provvedimento legislativo o meno a seconda della posizione di Consiglio e Parlamento.

Fondamentale, però, per mobilitare i risparmi a favore della Difesa e della competitività europea, è l’abolizione delle barriere finanziarie tra gli Stati membri. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, «le barriere tra gli Stati membri sui servizi finanziari nel mercato interno equivalgono a dazi del 100%». Di conseguenza, la «necessità di rimuovere gli ostacoli alle attività transfrontaliere, di semplificare e rendere proporzionale la regolamentazione, e di una maggiore attenzione all’educazione finanziaria» sarebbero obiettivi condivisi da Stati membri, industria finanziaria e società civile, con cui la Commissione UE si è confrontata negli scorsi mesi. Sempre secondo Il Sole 24 ore, il piano della Commissione riguarda «l’intero sistema finanziario dell’Unione» e richiede «molto coraggio» da parte delle capitali europee, in quanto comporta una inevitabile cessione di sovranità. Quest’ultima riguarda sia il piano finanziario che quello militare. Del resto, lo stesso Mario Draghi, parlando ieri in audizione al Senato sul futuro della competitività europea ha detto, in relazione all’integrazione degli eserciti europei, che «occorre definire una catena di comando di livello superiore […] in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali».

A completare il quadro di cessione delle sovranità nazionali subentra poi la realizzazione di un sistema bancario integrato e l’Unione bancaria, fondamentali per rimuovere le barriere transfrontaliere e per il successo dell’Unione dei risparmi e degli investimenti. Il riarmo e il rilancio della competitività europea si configurano, dunque, come gli elementi cardine per raggiungere quegli obiettivi che l’Unione non ha raggiunto fino ad ora, vale a dire accentrare sempre di più il potere decisionale a livello comunitario e attingere al risparmio privato dei cittadini. Il tutto anche per risollevarsi da una crisi economico-industriale che sta pesando sulle industrie e il tessuto sociale, tanto che sta circolando l’ipotesi di una possibile riconversione del settore automobilistico verso la Difesa. Del resto, come disse il Senatore e ex primo ministro italiano Mario Monti, «non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi – e di gravi crisi – per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario». In questo caso, a pagare le conseguenze della crisi e il riarmo europeo potrebbero essere direttamente i cittadini con i loro risparmi.

[di Giorgia Audiello]

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13 Commenti

  1. Temo che l’ignoranza in merito alle [limitate] responsabilità dell’UE sia troppo diffusa nel 90% degli europei che si spaventano appena VD La Iena urla “al lupo”. sto concludendo un libro per chiarire la consapevolezza generale sull’abuso di potere a parole dei rappresentanti dell’UE la cui missione si è rivelata, sin dalla sua fondazione, l’affossamento delle politiche, valori, missioni e ideali della Grande Europa della CEE che gli USA temevano negli anni 1970 per la crisi economica e finanziaria che attraversavano.
    Il trattato di Maastricht che ha distrutto ogni prescrizione di quello di Roma, ha rafforzato la sottomissione dell’Europa agli Stati Uniti, in particolare quella militare della NATO.
    Una sola particolarità: i Presidenti di Commissione e del Parlamento Europeo non dispongono di NESSUN potere decisionale politico sovranazionale. Pertanto se si decide di aprire il fronte della guerra, i cittadini europei se la prendono con l’UE, allorché la decisione rileva ESCLUSIVAMENTE del nostro governo .
    Quindi, mentre gli europei se la prendono con una VDLeyen, senza titolo, i governi nazionali proseguono i loro accordi di armamenti, deviando sull’UE l’attenzione sulla responsabilità governativa dei conflitti (vedi la complicità per l’annientamento della Palestina) e del rischio crescente della Terza guerra mondiale.
    Quando scoppierà, tutti si spaventeranno, ma nessuno si sarà ribellato affinché il governo rispetti la Costituzione che ripudia la guerra.

  2. Prima ci hanno detto: “Chi non si vaccina muore. Chi non si vaccina contagia e fa morire.” (cit. Draghi). Ed era una balla!
    Ora ci dicono: “Bisogna spendere i risparmi per le armi e sostenere la guerra.” Perché, ovviamente, senza bombe e missili come potremmo vivere in pace? Von der Leyen, Draghi & Co.: gli stessi che ci hanno preso per il culo ieri, vogliono farlo di nuovo oggi.
    Spero che noi europei ci svegliamo presto e mandiamo questa Unione Europea e i suoi burattinai a quel paese. Con biglietto di sola andata.

  3. Vi stanno facendo credere che le armi le compreranno con investimenti VOLONTARI dei risparmiatori!!! ….che è uguale a credere che le armi verranno comprate con i soldi dei marziani!….In verità vi dico quando tra qualche mese pagherete l’energia a 1€/kw e la benzina a 2,5€/litro capirete DOVE prendono i soldi per le armi!!!

  4. Bene, attirati da rendimenti migliori (probabilmente uno zerovirgola in più) trasferiamo i risparmi verso un fondo per il riarmo. Ma questi fondi non li creiamo dal nulla, esistono già e probabilmente stanno finanziando altro (edilizia, debito sovrano, infrastrutture, industria civile ecc.). Quindi chi ci rimette e chi ci guadagna? Sembra il gioco delle tre tazze, li sposti di qua e di la e alla fine spariscono.

  5. Grazie G.A.
    E’ interessante constatare la fonte di ispirazione delle nostre statiste e, con tutto il rispetto, “ciabatte” degli usa…anzi della finanza in generale (Orsola e Gorgia).
    L’oracolo in questione è il golem delle banche, l’uomo che non ne azzecca una. Non gli credono più nemmeno i bambini delle elementari. Il profeta delle sanzioni che avrebbero messo in ginocchio la Russia, il saggio che minacciava la morte per chi non si sottoponeva alla punturina anticontagio. In fine, è sempre da apprezzare la citazione dell’uomo dei monti, colui che affidò all’oro della storia lo statement: qualche volta penso che che ci vorrebbe meno democrazia. Che coraggio!

  6. 1. A che titolo parla l’ uomo di Goldman-Sachs e del gruppo Bilderberg al Senato dei cittadini italiani?
    2. Abbiamo già rinunciato fin troppo alla sovranità, sia nazionale sia ai diritti civili (tessera verde/fascista).
    3. Se proprio vogliono scegliere la via del riarmo che forniscano a tutti gli uomini (donne) di buona volontà un buon fucile, così deciderà il popolo a chi sparare (si può chiedere consiglio alla NRA).
    4. Non facciamoci più sedurre da questi incantatori di serpenti per una manciata di sporchi trenta denari.
    5. Non pensiamo solo a noi stessi ma ai nostri figli/figlie per non farli diventare servi della gleba digitale.
    6. Se vanno avanti così il prossimo passo sarà da una parte l’ istituzione della moneta digitale e l’ abolizione del contante così ci possono ridurre sul lastrico con un semplice clic e dall’ altra l’ istituzione dei crediti sociali sul modello cinese, per mettere il bavaglio ai dissidenti (in particolare ai critici lettori de L’ Indipendente…)
    7. La finanza internazionale a cui appartengono e per cui agiscono i personaggi altolocati ( ben descritti da Tolstoj nei suoi ultimi romanzi) che vogliono miniaturizzarci è uscita allo scoperto con un’ arroganza e spudoratezza mai vista prima.
    8. Coraggio! È arrivato il tempo di opporsi con tutte le forze a ciò che proviene dall’ alto e di resistere, resistere, resistere.

  7. Sempre più basita. Al peggio non c è mai fine….. E comunque mai investiro’ due risparmi a favore della produzione di armi. È impensabile che se uno vuole la pace, investa sulla guerra. Coerenza innanzitutto.
    E che queste persone dei poteri decisionali possano recuperare anche solo un pizzico di umanità che hanno perduto.

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