venerdì 21 Marzo 2025

In tutta Italia proteste dei precari dell’Università contro la riforma Bernini

In occasione della Giornata Nazionale delle Università promossa dalla CRUI, ieri il mondo universitario si è unito in protesta contro il precariato e i tagli agli Atenei, denunciando la riforma Bernini – attualmente sospesa – come un provvedimento che aggraverebbe le condizioni dei ricercatori. Studenti, dottorandi e docenti hanno manifestato in numerosi atenei italiani: a Pisa si è tenuto un presidio in piazza Dante, a Firenze al Polo di Novoli; a Bologna, i ricercatori hanno simbolicamente bloccato il rettorato con nastro bianco e rosso, mentre a Milano, alla Bicocca, i manifestanti hanno chiesto un confronto con la rettrice. I precari denunciano un sistema basato su contratti brevi e senza garanzie, chiedendo stabilizzazione e maggiori finanziamenti.

L’esame del ddl sul precariato universitario, voluto dalla ministra Bernini, era stato sospeso nelle scorse settimane, una vittoria rivendicata dalle associazioni di ricercatori e dottorandi, per mesi in stato di agitazione. Le riforme, infatti, introdurrebbero («sotto altro nome») l’assegno di ricerca, tipologia contrattuale estremamente precaria che costituiva un unicum nel panorama europeo. «A fronte del progressivo esaurimento dei fondi straordinari legati al PNRR, la manovra Finanziaria 2024 ha previsto un taglio al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università, a cui si aggiungeranno altri tagli previsti fino al 2027 per un totale di circa 1,4 miliardi in quattro anni. Questo colpo duro rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza degli atenei, soprattutto quelli medi e piccoli» denunciano i ricercatori. In questo contesto, «I fondi che la ministra Bernini ha stanziato sui “contratti di ricerca”, ovvero i contratti che per ora dovrebbero sostituire gli assegni, sono a dir poco irrisori e basteranno a malapena per finanziare qualche centinaio di borse».

Così, in occasione della giornata Università Svelate indotta dalla Conferenza dei rettori, durante la quale gli Atenei di tutta Italia si sono aperti al pubblico con attività di vario genere, i ricercatori dell’Assemblea Precaria di Bologna si sono ritrovati in via Zamboni 33, di fronte alla sede dell’Università, per «svelare l’inganno su cui si regge l’Università italiana oggi», ovvero «sul lavoro precario di migliaia di lavoratori e lavoratrici». A Milano, i ricercatori della Bicocca hanno dato via a un presidio, al quale hanno preso parte anche docenti e studenti. Nel corso della giornata è partito anche un corteo che, attraversando il campus dietro uno striscione recante la scritta «Inganno svelato: tagli, guerre e precariato», ha contestato la rettrice Iannantuoni. Le proteste sono state molto partecipate anche a Firenze, Pisa e Torino, dove i ricercatori hanno dato vita a un flash mob all’interno del Campus Luigi Einaudi. In tutti gli atenei le proteste hanno ricevuto anche il sostengo di diversi docenti, che hanno deciso di svolgere le proprie lezioni in piazza.

[di Valeria Casolaro]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria