martedì 25 Marzo 2025

Bassetti torna a parlare di Covid: raffica di fake news in diretta a “La Zanzara”

I vaccini anti-Covid non solo avrebbero «salvato l’Italia», ma non avrebbero causato alcun aumento di miocarditi; le responsabilità legate al Green Pass sarebbero da attribuire esclusivamente alla politica, mentre i protocolli “tachipirina e vigile attesa” sarebbero «un’invenzione» dei no-vax. È questo, in sintesi, il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal professor Matteo Bassetti, infettivologo, durante un intervento al noto programma radiofonico La Zanzara. Un’apparizione che ha coinciso con la promozione del suo nuovo libro – presentato a scopo promozionale in studio – in cui racconta «cosa significhi esercitare oggi questa professione». Tuttavia, il biglietto da visita non è stato dei più convincenti. Al di là delle sue affermazioni, infatti, esistono dati, studi scientifici e perfino dichiarazioni passate dello stesso Bassetti che sembrano andare in direzione opposta rispetto a quanto oggi sostiene. Per questo, appare necessario fare un po’ di chiarezza: distinguere ciò che è vero, ciò che non lo è e ciò che resta – quantomeno – discutibile.

“Cosa avrebbero dovuto fare i medici?”

Al minuto 1:15:25, dopo che il conduttore Giuseppe Cruciani ha ricordato a Bassetti che spesso viene considerato uno «dei grandi fautori del vaccino in Italia», quest’ultimo ha affermato: «Il problema vero è che questo dimostra l’ignoranza del nostro Paese. Un medico che deve fare dopo che arriva un virus nuovo che gli ammazza la gente nel suo reparto se non dire alla gente di vaccinarsi? Dimmelo». Tale affermazione, però, si scontra direttamente con le carte che regolano la sua professione e i diritti dei pazienti. Secondo l’articolo 33 del codice di deontologia medica, infatti, il medico deve garantire alla persona assistita un’informazione comprensibile ed esaustiva «sulla prevenzione, sul percorso diagnostico, sulla diagnosi, sulla prognosi, sulla terapia, sulle eventuali alternative diagnostico-terapeutiche» e «sui prevedibili rischi e complicanze».

Esistono anche diverse leggi che si scontrano con quanto dichiarato, come la legge 219/2017, che stabilisce che «ogni persona ha il diritto di essere informata in modo completo, aggiornato e comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario».
Per quanto riguarda i vaccini, per esempio, sicuramente non avrebbe guastato informare il paziente dei risultati limitati ottenuti circa l’interazione con altri vaccini, gli effetti sulla fertilità, la genotossicità e la cancerogenicità, come indicato nei bugiardini ancora oggi.

I vaccini avrebbero “salvato l’Italia”

Poco dopo, alla domanda «i vaccini hanno salvato l’Italia?», Bassetti ha risposto: «Certo che sì. Senza vaccini saremmo andati avanti col problema della pandemia almeno due anni di più, e quanta gente sarebbe morta? È provato, guarda i cinesi che non hanno vaccinato. Ci sono dati pubblicati su riviste prestigiose». Si tratta di un’affermazione che, se non spiegata aggiungendo il contesto necessario, potrebbe risultare fuorviante: in primo luogo, è fondamentale notare che, secondo i bollettini dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), a gennaio 2022 – quindi poco dopo gli anni peggiori della pandemia – i morti under 50 correlati al virus erano 1.788, non troppo distanti (in trend) dai 941 decessi segnalati un anno prima, ovvero poco dopo l’introduzione dei vaccini.

Inoltre, è fondamentale notare che gli studi di cui (presumibilmente) Matteo Bassetti parla spesso sono basati su modelli matematici – quindi probabilistici – e osservazionali, ovvero su dati raccolti nella popolazione senza controllo randomizzato e con numerosi bias di selezione difficilmente escludibili. Basti pensare che numerosi articoli a riguardo non sono nemmeno stati classificati come veri e propri studi, bensì come “commenti”, quindi non sottoposti a nessuno di quei processi di revisione scientifica volti a garantire la correttezza dei contenuti.

A ulteriore conferma di ciò, L’Indipendente ha contattato il prof. Marco Cosentino – medico e farmacologo – che ha dichiarato: «Per i vaccini ad RNA non c’è prova che riducano la mortalità o il Covid grave e anzi, nello studio Pfizer i morti sono in eccesso nel gruppo vaccinato. Inoltre, le analisi della sicurezza negli studi clinici controllati hanno sistematicamente evidenziato importanti effetti avversi in eccesso e, infine, le maggiori evidenze di efficacia delle campagne vaccinali a tappeto derivano da studi epidemiologici descrittivi di regola di bassa qualità e influenzati da multipli fattori di confondimento. Se si esaminano criticamente i dati istituzionali su cui di regola questi studi si fondano, le evidenze dicono altro. Anche le migliori analisi epidemiologiche stimano a livello globale un numero di morti evitate alquanto contenuto, prevalentemente tra gli anziani e soltanto a condizione di ipotizzare un’efficacia vaccinale estremamente elevata, dato non sostenuto dalle evidenze cliniche sperimentali. Nel complesso, i dati a disposizione non hanno mai giustificato e tanto meno ora sostengono in alcun modo la vaccinazione indiscriminata a tappeto, e richiedono come minimo di valutare caso per caso sulla base dell’evidenza clinica e scientifica. Per alcune categorie, tra cui senza dubbio i giovani in salute, il rapporto tra benefici e rischi è chiaramente sbilanciato verso i rischi».

Il Green Pass “è solo responsabilità della politica”

Al minuto 1:16:40, l’infettivologo dichiara: «Secondo me dobbiamo fare una distinzione. Un conto è un medico che dice alla gente di vaccinarsi, un altro è la politica che ha deciso di imporre il vaccino. Un medico non poteva non essere d’accordo! Eravamo tutti d’accordo». Tale affermazione potrebbe risultare fuorviante se non si ricorda anche che “la politica”, in quel periodo, era in costante ascolto della comunità scientifica e dei medici che, come fatto anche da Bassetti, non si sono astenuti dal fare proposte sull’argomento. «Non solo sono favorevole [ad un Green Pass differenziato per vaccinati e non vaccinati, ndr], ma credo di essere uno dei primi che ne ha parlato a maggio 2021, sono stato uno dei fautori, preferirei al posto di discuterne di agire», dichiarava lo stesso Matteo Bassetti a novembre 2021.

Nessun “aumento di miocarditi” e “invenzioni dei novax”

Al minuto 1:18:50, dopo che Cruciani ha chiesto «non c’è manco un aumento di miocarditi?», Bassetti ha risposto così: «Non c’è stato mai, ma assolutamente», aggiungendo che questi argomenti andrebbero trattati nelle sedi appropriate. Tuttavia, ammettendo che il professore concordi nel considerare “sedi appropriate” la Food and Drug Administration, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) e l’Agenzia Europea per i Medicinali, è bene notare che tutte e tre hanno raccolto segnalazioni su un aumento di casi di miocarditi e pericarditi a seguito dei vaccini anti-Covid, culminate con l’inserimento nei bugiardini di paragrafi appositi, prima assenti. Per chi volesse verificare a questo link si possono consultare le segnalazioni raccolte dalla FDA; qui quelle raccolte dalla CDC e qui quelle raccolte dall’ente europeo.


Infine, al minuto 1:24:30 il conduttore chiede se «tachipirina e vigile attesa» fossero o meno un errore o «un’invenzione dei “novax”». Bassetti risponde così: «è un’invenzione di un certo movimento. Nessuno ha scritto mai “tachipirina e vigile attesa”, diciamo come stanno le cose. Si è scritto un protocollo che [come] in ogni malattia infettiva si osserva l’evoluzione dei sintomi e si usano dei sintomatici». Si tratta però di dichiarazioni fuorvianti, simili a quelle fatte dall’ex ministro Speranza, in quanto i protocolli esistono e, sebbene non contenessero veri e propri obblighi, vanno inseriti in un contesto dove i medici spesso dovevano affrontare gravi accuse, sospensioni e minacce in caso di mancata applicazione.

In conclusione, l’intervento sottolinea la facilità con cui è possibile fare affermazioni imprecise o fuorvianti riguardo un tema così complesso come quello pandemico, che si dimostra per l’ennesima volta un potenziale boomerang per chiunque non lo tratti nelle “sedi appropriate”, come sostenuto (paradossalmente) dallo stesso Bassetti.

[di Roberto Demaio]

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8 Commenti

  1. Io non dimentico. Non dimentico i ricatti, le vessazioni, il greenpass, il lockdown, le cremazioni dei morti senza autorizzazioni, la violenza psicologica perpetrata ai bambini con l’obbligo della mascherina a scuola. Io non dimentico Chiara che in ginocchio davanti ai poliziotti chiede aiuto perché non ha più nulla da mangiare per i suoi figli, i medici sospesi, tutti coloro che hanno perso il lavoro, tutti coloro che hanno perso la vita perché hanno ‘creduto’ o hanno ‘dovuto’, tutti quelli che hanno avuto reazioni avverse e sono stati abbandonati e dimenticati. Io non dimentico il Prof. De Donno artefice della terapia al plasma autoimmune con la quale aveva curato e guarito moltissimi pazienti Covid che fu criminalizzato ed emarginato portandolo al suicidio. Non dimentico Camilla Canepa. Non dimentico l’inflazione al 9%, il 400% di caro gas, il 250% di caro luce, il 90% di persone che potevano essere salvate attraverso una semplice terapia domiciliare: idrossiclorochina ed antinfiammatori. Le persone ree di tutto ciò non verranno mai condannate perchè il Sistema è troppo stratificato e potente, ma mi auguro che ci sia un Ente Superiore che possa rendere loro la giusta condanna.

  2. Lo so che non si può dire ma quell’uomo è solo un gran pezzo di m… ed andrebbe lasciato solo con tutti quelli che hanno avuto complicazioni e morti a causa di un farmaco Inutile (non si può chiamare vaccino), questa gente non ha un minimo di coscienza che schifo!!!

  3. Personalmente l’unica categoria medica in cui ho trovato una visione differente da quella mainstream (al netto della mia generalizzazione ovviamente) sono gli epidemiologi, che al di là di sofisticate analisi sul farmaco/vaccino o di scelte politiche pretestuose hanno fatto la cosa più semplice è prioritario quando si vuole parlare di scientificità: hanno raccolto dati, con i loro metodi e parametri scientifici. Molti di loro, che conosco personalmente, mi hanno dato una visione ben diversa da quella raccontataci, non analizzando il vaccino in se, il suo funzionamento, ecc……ma i risultati finali sulla popolazione, del covid e dei cosiddetti vaccini. I risultati, come sa chi legge questo giornale, sono terrificanti, tra inutilità o quasi dei “vaccini” e danni degli stessi

  4. Nessun limite alla mancanza di etica. A volte è meglio chiudersi in un onesto riserbo fatto di silenzio, piuttosto che sciorinare parole che per arroganza offendono chi ha vissuto e sta vivendo, drammi in seguito alle scellerate scelte politiche imposte durante la pandemia, con il sostegno generale della
    maggior parte dell’informazione e della maggioranza dei medici.

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