sabato 12 Aprile 2025

Trump sta trasformando i dazi in una guerra commerciale con la Cina

A poche ore dall’introduzione, Trump ha annunciato la retromarcia sul proprio social Truth: l’inizio dei dazi commerciali è rinviato di 90 giorni «per negoziare una soluzione» con i vari Paesi. In questi tre mesi i «dazi reciproci» saranno stati sostituiti dalla tariffa base del 10%. La misura sembra tuttavia non valere per un solo Paese, la Cina, che, «considerata la mancanza di rispetto», si vedrà applicare un’imposta del 125% con effetto immediato. È così accaduto quanto molti osservatori paventavano fin dall’inizio, ossia che i dazi si trasformassero in una vera e propria manovra di guerra commerciale contro Pechino. Il governo cinese, dal canto suo, non è apparso per nulla intimidito e, anziché cercare la via della trattativa, non ha ritirato i propri contro-dazi dell’84% sulle merci d’importazione statunitensi.

L’annuncio della sospensione di 90 giorni dei dazi commerciali è arrivato ieri al termine di una giornata caratterizzata da una frenesia generale. Dopo l’entrata in vigore delle tariffe, diversi Paesi hanno annunciato contromisure e altri hanno contattato le istituzioni statunitensi per arrivare a un accordo. Tra le risposte, la più dura è stata certamente quella della Cina: dopo che Pechino ha annunciato che avrebbe imposto dazi del 34% su tutti i prodotti statunitensi in entrata, pareggiando così la tariffa imposta dagli Stati Uniti, Trump ha modificato la misura contro i prodotti cinesi, alzandola all’84%. La Cina, dunque, ha nuovamente alzato la propria tariffa sui prodotti statunitensi, arrivando anch’essa all’84%. Al culmine delle ritorsioni reciproche, Trump ha annunciato che avrebbe colpito la Cina con dazi del 125%: «Al contrario, e sulla base del fatto che oltre 75 Paesi hanno convocato rappresentanti degli Stati Uniti per negoziare una soluzione, e che questi Paesi, su mio forte suggerimento, non hanno esercitato ritorsioni in alcun modo o forma contro gli Stati Uniti», ha scritto Trump, «ho autorizzato una pausa di 90 giorni e una tariffa reciproca sostanzialmente ridotta al 10% durante questo periodo», con effetto immediato.

Sui canali ufficiali dell’amministrazione statunitense non è ancora uscito alcun aggiornamento delle tariffe, e non risulta chiaro se la sospensione dei dazi riguardi solo quegli «oltre 75 Paesi» menzionati o tutti, tranne la Cina. Intercettato dai giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha risposto ad alcune domande di chiarimento sull’annuncio rilasciato sul proprio canale social, sostenendo di avere «fatto una pausa di 90 giorni per tutte le persone che non hanno risposto»; eppure, secondo quanto ricostruito dai media statunitensi, l’Unione Europea sarebbe inclusa nella lista di Paesi per cui è valida la pausa, nonostante ieri abbia approvato dazi di risposta agli USA da imporre a partire dal 15 aprile. Quello che è chiaro, comunque, è che, durante il periodo di pausa, ai prodotti dei Paesi a cui si applica la sospensione saranno imposti dazi del 10%. Resteranno, inoltre, in vigore i dazi sui prodotti specifici, come quelli su acciaio e alluminio e sulle auto.

La risposta dei mercati all’annuncio di Trump è stata rapida. Oggi, dopo cinque giorni di crollo delle borse, gli indici di tutto il mondo hanno registrato un rialzo. In Asia, l’area del mondo maggiormente colpita dal tracollo economico, i mercati hanno registrato un forte aumento, e la borsa di Tokyo è cresciuta del 9%. Anche Taiwan ha visto un rialzo del 9,3%, mentre i futures di Wall Street risultano in calo a causa dei contro-dazi cinesi. Nel frattempo, l’Unione Europea ha reagito positivamente all’annuncio di Trump, ribadendo di essere pronta a negoziare con il presidente statunitense.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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