Per quanto riguarda le spese militari, l’Italia è pronta «ad arrivare al 2%» del PIL, tanto che, «presto, ci sarà l’annuncio ufficiale del presidente del Consiglio». Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, mentre si trovava in Giappone, a Osaka, per presenziare all’inaugurazione del Padiglione Italia all’Expo 2025. Tajani ha spiegato che la scelta intende soddisfare le sollecitazioni statunitensi, «giuste, peraltro», che chiedono all’Europa «di fare di più e meglio» per quanto riguarda le proprie spese militari. Attualmente, l’Italia destina l’1,5% del proprio PIL alla spesa militare, e la NATO ha chiesto a tutti i Paesi membri di raggiungere proprio la soglia del 2%. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invece chiesto agli alleati di arrivare a spendere il 5% del PIL.
L’annuncio di Tajani è arrivato in occasione di un’intervista rilasciata su Agorà, programma televisivo di Rai Tre. L’aumento della spesa vorrebbe «garantire la sicurezza e rendere l’Italia protagonista all’interno del pilastro europeo della Nato». La scelta, sottolinea Tajani, è «una scelta politica che noi abbiamo fatto». Le questioni sono due: da una parte, soddisfare le richieste degli USA e, dall’altra, promuoverne la stessa linea: «quando gli Stati Uniti dicono di non poter garantire da soli la sicurezza dell’Europa hanno ragione». Per questo motivo, servirebbe «coordinare meglio le spese, l’operatività, lavorare in maniera diversa a livello industriale e anche spendere di più». Insomma, dice Tajani, ci sono parecchie cose da fare, soprattutto in vista di una difesa comune, che il ministro ha detto di appoggiare. «Noi rispettiamo per ora la richiesta della Nato del 2%. Sappiamo bene che presto verrà chiesto un altro sforzo a tutti gli europei. Vedremo quali saranno le richieste del segretario generale Rutte». In occasione del collegamento, Tajani ha parlato anche del viaggio di Meloni negli Stati Uniti, dove, afferma il ministro, la presidente dialogherà con Trump senza parlare a nome dell’UE, ma sostenendone comunque la linea: l’obiettivo, dice Tajani, «è arrivare a zero dazi da una parte e zero dall’altra per creare un grande mercato euroamericano».
Le parole di Tajani giungono poco dopo l’approvazione del Piano di riarmo europeo da parte della Camera dei Deputati. Il testo sostiene l’urgenza di un rafforzamento militare e l’appoggio all’Ucraina nella cornice del conflitto con la Russia, senza tuttavia citare il piano ReArmEurope di Ursula von der Leyen ed evitando addirittura il termine «riarmo». In generale, la spesa militare in Italia è in crescita da anni. Durante il suo mandato, il governo Meloni ha aumentato la spesa per la difesa, nonché le esportazioni di materiale bellico, tanto che, nel periodo 2020-2024, l’Italia ha registrato un maxi-aumento del volume di esportazioni di armi in relazione alle esportazioni globali, pari al 138% rispetto al quinquennio precedente. Con questo aumento, l’Italia si piazza al sesto posto della classifica dei maggiori esportatori, con una quota del 4,8% del commercio globale.
Non mi pare che l’ attuale nemico sia la Russia visto che non ha introdotto alcun dazio sulle merci italiane…
… la voce del padrone …
Non sono le spese militati il punto, se fatte per creare cento scuole come il Morosini ben vengano.