mercoledì 23 Aprile 2025

Israele intensifica gli attacchi sulla Striscia e arresta decine di persone in Cisgiordania

I bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza continuano senza sosta. Nella notte tra ieri e oggi, mercoledì 23 aprile, l’aviazione dello Stato ebraico ha preso di mira una scuola utilizzata come rifugio per gli sfollati, uccidendo almeno dieci persone. Il bombardamento sull’edificio ha fatto scoppiare un incendio che ha ucciso un bambino, bruciato vivo nelle fiamme. L’attacco di questa notte avviene sullo sfondo di una generale intensificazione delle aggressioni su tutta la Striscia, in seguito alla quale, solo nella mattinata di ieri, sono stati uccisi 32 palestinesi. Proseguono senza sosta anche gli assalti in Cisgiordania, dove, secondo l’agenzia di stampa Wafa, le truppe israeliane hanno arrestato decine di palestinesi. Nel frattempo, a seguito di una telefonata con il presidente Netanyahu, Trump ha dichiarato che la conversazione è andata «molto bene» e che entrambi si trovano «dalla stessa parte su ogni questione».

L’attacco alla scuola è stato riportato attorno all’1.30 di oggi. Di preciso, a venire colpito è stato un istituto situato nel quartiere di Tuffah, a Gaza City. Dalla ripresa dei bombardamenti massicci, Tuffah (così come Shuja’iyya) è uno dei quartieri della capitale in cui Israele sta concentrando maggiormente le proprie operazioni. L’intensificazione dei bombardamenti e delle aggressioni terrestri, però, sta raggiungendo in generale tutta la Striscia. A lanciare l’allarme è stato due giorni fa il governo palestinese, ripreso dall’agenzia di stampa statale Wafa, seguito dalla protezione civile di Gaza e dai giornalisti di Al Jazeera sul posto. Tra le 23 e le 2 di oggi, nel Governatorato di Nord Gaza Israele ha lanciato due bombardamenti su Beit Lahia, uno su Beit Hanun e uno su Jabaliya, che ha ferito due operatori della protezione civile; A Gaza City, Israele ha portato avanti le operazioni di demolizione a Tuffah, e ha lanciato un altro bombardamento in un quartiere occidentale. Bombe anche sul campo di Nuseirat, nel Governatorato di Deir al Balah, e su Khan Younis, colpita anche da colpi di artiglieria.

Nel frattempo, continuano anche i raid in Cisgiordania, dove solo nella giornata di oggi sono state arrestate almeno 16 persone. L’ultima incursione è avvenuta presso il villaggio di Kobar, a nord di Ramallah. Ieri, invece, i raid hanno interessato i Governatorati di Jenin, Tulkarem, Hebron, e Nablus. A Gerico si sono verificati attacchi da parte dei coloni e in generale in tutta la Cisgiordania sono continuate le operazioni di demolizione delle case e delle strade palestinesi. A venire prese di mira, una abitazione a nord di Gerusalemme e diverse case a Tulkarem, cinta da un assedio da 87 giorni; raid anche a Ya’bad, città a sudest di Jenin, e Kafr Qud, villaggio a sud della medesima città; Jenin, come Tulkarem, è sotto assedio da 93 giorni.

A Gaza, invece, dall’escalation del 7 ottobre, l’esercito israeliano ha ucciso direttamente almeno 51.266 persone, anche se il numero totale dei morti potrebbe superare le centinaia di migliaia, come sostenuto da un articolo della rivista scientifica The Lancet e da una lettera di medici volontari nella Striscia. Dalla ripresa delle aggressioni su larga scala del 18 marzo, invece, Israele ha ucciso almeno 1.890 persone.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.

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