Secondo i dati diramati dall’Area delle Politiche industriali della Cgil, sono oltre 183 mila le lavoratrici e i lavoratori a rischio a causa delle conseguenze di crisi aziendali o di settore nei comparti dell’industria e delle reti. A soffrire maggiormente sono gli ambiti interessati dalle grandi transizioni in corso, in particolare automotive, siderurgia, produzione dell’energia, chimica di base, telecomunicazioni. «Uno scenario sconfortante – ha dichiarato il segretario confederale Pino Gesmundo – se pensiamo che proprio le grandi transizioni, verde e digitale, da potenziale volano per l’economia rischiano di trasformarsi in un’ulteriore occasione di impoverimento per il nostro sistema produttivo e industriale».